Al contrario, a Israele è bastato solo il 31% per creare tre grandi occasioni, compreso questo gol nei momenti finali.
Contro l’Italia, in un incontro più equilibrato, i Devils avevano il 47% della palla, per undici tiri di cui tre in porta. Arne Engels, l’elemento più offensivo del triangolo centrale domenica e giovedì scorsi, non ha effettuato un solo passaggio che abbia portato al tiro di un compagno di squadra in due partite. E lui stesso ha segnato solo due volte in porta, senza riuscire a segnare. Un record troppo noioso per il giocatore del Celtic.
2,5 gol attesi, 0 segnati
Nonostante tanto possesso palla, domenica il numero di “gol attesi” per i Devils era solo 1,45. L’ultima volta che i giocatori di Tedesco hanno avuto un “Expected Goal” (XG) maggiore di 1 rimanendo in silenzio? Contro la Slovacchia, agli Europei… dove anche lì il numero di XG è sceso a 2,46, perdendo 1-0.
Contro la Squadra Azzurra, dove i Diavoli hanno trascorso un tempo soffrendo prima di risvegliarsi nella ripresa, i gol previsti erano solo 0,86. Due totali bassissimi, con o senza Lukaku.
219 perdite di proiettili
110: è questo, sempre secondo Wyscout, il numero dei palloni persi dai Devils domenica sera. Un dato che illustra l’approssimazione tecnica dei giocatori e che è, in questo caso, un record dal marzo 2024 e dal soporifero 0-0 contro l’Irlanda. Ma possiamo estendere l’osservazione alla prima partita di questo raduno, poiché già giovedì scorso, con 109 palle perse contro l’Italia, avremo registrato un picco di quasi oltre queste due partite, il che illustra anche il divario qualitativo tra i titolari – lì Sono stati “solo” 69 i palloni persi contro la Francia, agli ottavi degli Europei – e questa squadra, composta da numerosi sostituti… sostituti.
Loïs Openda e Timothy Castagne hanno, con 15 palle perse ciascuno, il totale più alto dell’incontro di domenica in questa categoria.
Ma non tutto era buio. Se i Devils hanno perso tanti palloni, ne hanno anche recuperati il totale record di 90.
Non abbastanza intelligente
Con un possesso palla ampio domenica, il numero dei passaggi è logicamente enorme, da parte dei belgi: 634 nei 98 minuti giocati. E il tasso di precisione è abbastanza decente: 89%. Ma se scaviamo più a fondo e guardiamo sempre più in profondità, vediamo che c’erano solo il 15% di “pass progressivi” (93) e, soprattutto, solo tre “pass intelligenti” (smart pass), termine che si riferisce ai passaggi creativi che consentono di rompere una linea e creare pericolo nella difesa avversaria. Tre sono davvero troppo pochi in una partita dominata come questa.
Contro l’Italia giovedì scorso c’erano già stati solo due tentativi… e solo uno era arrivato a destinazione. Lo sospettavamo, ma ne abbiamo la conferma: Kevin De Bruyne ci è mancato moltissimo per far luce sull’incontro del suo genio.
A sinistra, la lotta
Già contro l’Italia la sinistra belga ha sofferto: i dodici attacchi transalpini provenienti solo da questo versante hanno creato 1,31 XG su un totale di 1,57.
Rebelote domenica sera, anche se De Cuyper è stato sostituito da Castagne e Theate, da Debast e anche se il sistema di gioco belga era diverso. Il 45% del pericolo israeliano proveniva dalla sinistra belga, contro l’1% dalla destra (e quasi il 55% dal centro, quindi). Ciò riguarda le qualità avversarie, ma anche le debolezze belghe.
Il limitato lavoro difensivo di un Trossard ridotto non dovrebbe aver aiutato (9 duelli giocati, solo tre vinti). Bakayoko, che lo ha sostituito, ha fatto alcune cose, ma non ha brillato particolarmente nemmeno in difesa.