Mike Matheson: il Mea Culpa di una città nei confronti di un ragazzo del posto

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È un rito al Bell Center. Quando un giocatore viene nominato prima stella, lui si mette sotto i riflettori per parlare direttamente ai tifosi, condividere un momento di umanità.

Ieri sera è stata la volta di Mike Matheson, questo ragazzo della West Island, difensore che si porta Montreal sulle spalle da quando veste i bianco-blu-rossi.

E ieri, questo momento era diverso. C’era emozione nella sua voce, un orgoglio che traspariva, un riconoscimento per questa città, la sua città, che lo ha visto crescere e che lo ha accolto come uno di suoi.

“Tornare al Bell Centre, con la folla e questa atmosfera, fa la differenza. Un sabato sera, una serata di hockey, è sempre speciale qui.”

Mike Matheson è il tipo di giocatore che dai per scontato.

Un ragazzo di queste parti, un bravo ragazzo che dà tutto, sera dopo notte, ma che, all’ombra di promettenti come Lane Hutson, a volte diventa il bersaglio della nostra impazienza.

Lo critichiamo per i suoi errori, sogniamo di vederlo rinunciare al posto nella prima unità di powerplay, ma ieri sera ci ha ricordato perché merita di meglio.

Anche prima che il disco cadesse, Matheson aveva già sentito l’energia al Bell Center salire di un livello.

“Con la presentazione a Shea Weber anche prima della partita, una bella ovazione. È stato divertente avere l’energia del pubblico. Penso che i ragazzi abbiano davvero giocato per quello, poi abbiamo avuto un ottimo inizio di partita”.

E per tutta la partita è stato all’altezza del compito.

In difesa ha dimostrato perché è il pilastro di questa brigata.

In attacco, ha contribuito a creare slancio. E dopo la partita non ha parlato di sé, ma della squadra, dell’impegno collettivo.

“Siamo riusciti a creare slancio, è continuato per tutto il periodo. Penso che stasera sia stata davvero una bella partita”.

Ma il momento più memorabile è arrivato dopo, quando ha parlato direttamente ai tifosi del Bell Centre.

Dalle sue parole si sente che non gioca solo per la squadra, ma per questa città, per questa gente che sera dopo sera riempie gli spalti.

Quello che a volte dimentichiamo è che qui abbiamo un giocatore eccezionale, un ragazzo del posto che rappresenta Montreal con orgoglio.

Pensateci: quante volte nella storia recente abbiamo avuto un difensore numero uno di questa città?

Patrice Brisebois, forse.

Ma al di là delle esibizioni, ciò che Matheson ci ha offerto ieri sera è stata una lezione di gratitudine.

Lui si dona per noi. Gioca per questa città. E a volte, nella nostra impazienza, ci dimentichiamo di restituirlo.

Quindi, Mike, a nome di tutti i fan che non ti hanno sempre apprezzato per il tuo vero valore: Mea Culpa.

Siamo fortunati ad averti.

Sono fortunato a poter contare su un ragazzo come te, che non ha solo il cuore al posto giusto.

Ieri ci hai ricordato perché Montreal è casa tua.

E per questo, grazie.

Amen

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