AA / Ankara / Alex Sinhan Bogmis
La squadra di calcio francese sfiderà Israele questo giovedì nella UEFA Nations League. Lo Stade de France, situato a Saint-Denis, nella periferia nord di Parigi, teatro di questo incontro, è posto sotto massima sicurezza.
La partita Francia Israele, che si svolge in un contesto teso a causa dell’aggressione israeliana a Gaza, continua a provocare forti reazioni e richieste di annullamento. La decisione di proseguire l’incontro ha suscitato dibattito, con alcuni partiti politici che ne hanno chiesto l’annullamento.
Per garantire la sicurezza dell’evento, non meno di 4.000 agenti di polizia e gendarmi saranno schierati attorno e all’interno dello stadio, così come sui trasporti pubblici e per le strade di Parigi, ha annunciato mercoledì il prefetto della polizia di Parigi, Laurent Nuñez. Si tratta di un dispositivo eccezionale che va ben oltre la consueta sicurezza per una partita internazionale. Le autorità francesi hanno inoltre annunciato il divieto di qualsiasi striscione di carattere politico, precisando che “solo le bandiere francesi e israeliane saranno autorizzate nel recinto”.
All’incontro calcistico parteciperanno diverse personalità politiche francesi, tra cui il presidente Emmanuel Macron, gli ex presidenti Nicolas Sarkozy e François Hollande, nonché il primo ministro Michel Barnier, riferisce la stampa locale.
il pubblico dovrebbe essere limitato: sono previsti solo 20mila spettatori in uno stadio che ne può ospitare quattro volte tanto. Le autorità israeliane hanno inoltre consigliato ai propri connazionali di non recarsi allo Stade de France per motivi di sicurezza.
Ignorando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedevano un cessate il fuoco immediato, Israele continua la sua aggressione omicida contro la Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.
Da allora, secondo le autorità sanitarie palestinesi, più di 43.500 persone sono state uccise, principalmente bambini e donne, e più di 100.000 altre sono rimaste ferite.
L’aggressione israeliana ha sfollato quasi l’intera popolazione del territorio, mentre il blocco in corso ha portato a gravi carenze di cibo, acqua potabile e medicine. Israele è accusato di aver perpetrato un “genocidio” in Palestina ed è perseguito davanti alla Corte internazionale di giustizia.
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