Abdelatif Benazzi, originario del Marocco, è in corsa per diventare presidente dell’organo di governo del Rugby, World Rugby. Affronterà i concorrenti Brett Robinson dell’Australia e Andrea Rinaldo dell’Italia nelle elezioni che si terranno giovedì 14 novembre.
Rivoluzionare il rugby africano
In un’intervista alla BBC, Benazzi, 56 anni, ha espresso la convinzione che l’attuale struttura del rugby, dominata da poche nazioni potenti, sia finita. Se vincesse, ha detto che la sua prima missione “simbolica” sarebbe quella di recarsi nel continente africano per discutere su come sviluppare questo sport.
Nato a Oudja nel 1968, Benazzi ha scoperto il rugby grazie a un insegnante francese. Ha fatto il suo debutto internazionale con il Marocco nel 1988 prima di unirsi al club francese Cahors, poi all’Agen. Ha poi scelto di giocare per la Francia, di cui è stato capitano, vincendo 78 presenze e partecipando a tre Coppe del Mondo. Oggi vicepresidente della Federazione francese di rugby, è consapevole delle crisi finanziarie che minacciano lo sport. Ha criticato la precedente dipendenza del World Rugby dalla Coppa del Mondo maschile come strategia di finanziamento, definendola sbagliata e pericolosa per il futuro.
Una nuova competizione internazionale
Benazzi vuole creare una nuova competizione internazionale regionalizzata per aumentare il numero di partite ufficiali giocate, in particolare in Africa, dove vede grandi potenzialità di sviluppo. Propone un torneo simile ad una Coppa d’Africa per il rugby, sostenuto da Herbert Mensah, presidente di Rugby Africa. Questa riforma mirerebbe a migliorare il benessere dei giocatori, ridurre i costi e rispettare l’ambiente garantendo al contempo un certo numero di partite a stagione per evitare che le squadre ricomincino da zero ogni anno.
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