La morte di Rachid Mekhloufi, emblema dell’indipendenza algerina, dai terreni di Saint-Etienne alla lotta contro il colonialismo

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Foto non datata di Rachid Mekhloufi, con la maglia dell’AS Saint-Etienne. STF/AFP

L’emozione espressa in Algeria come in Francia in seguito alla morte, l’8 novembre, all’età di 88 anni, di Rachid Mekhloufi, leggendario giocatore dell’AS Saint-Etienne ed eroe nazionale in Algeria, non ha sorpreso il suo amico e biografo Hocine Seddiki . A Sétif, sua città natale, 250 km a est di Algeri, molti hanno apprezzato che la sua morte sia stata annunciata dal Presidente della Repubblica, un modo per celebrare la vita speciale di questo calciatore che ha segnato la storia del suo Paese. Dopo aver iniziato la sua carriera in Francia, all’AS Saint-Etienne, Rachid Mekhloufi si è unito al Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) nel pieno della guerra d’indipendenza, per poi tornare nei Verdi.

“Rachid Mekhloufi si è affiancato a Robert Herbin, Georges Beretta, Salif Keita e Kees Rijvers, tutti giocatori esemplari e talentuosi allo stesso tempo, che avranno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva del popolo verde”ha scritto il suo ex club in un comunicato stampa. Un omaggio ampiamente ripreso dai media algerini, che lo hanno accolto con favore all’unanimità “l’uomo che ha soddisfatto tutti i requisiti della leggenda”secondo il titolo di un articolo sul sito Tutto sull’Algeriae.

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“La sua infanzia si riassumeva in due cose: la scuola, alla quale si aggrappava per compiacere il papà, e soprattutto le palle di pezza nelle quali calciava tutto il giorno con le sue scarpe che finivano sempre dal calzolaio del quartiere”, ricorda Sil nostro amico e biografo di lunga data, l’ex giornalista Hocine Seddiki. Secondo lui, Rachid Mekhloufi, chi “non era l’uomo da mettersi sotto i riflettori”, era “rispettato per la sua discrezione tanto quanto per il suo talento”.

Calciatori attivisti

Era anche necessario, sottolinea, “ coraggio e forte convinzione » abbandonare una promettente carriera calcistica ed entrare, all’età di 21 anni, nell’FLN nel 1958, in piena guerra d’Algeria. “Rachid sapeva perfettamente cosa stava succedendo in Algeria. Vedeva le ingiustizie, le violenze, non poteva restare indifferente. La sua decisione non è stata difficile da prendere, poiché veniva dal cuore e dal suo forte senso di lealtà verso il suo popolo. »

Questa scelta di impegnarsi nella lotta per la liberazione nazionale è stata tanto più facile in quanto maturata in compagnia dei suoi amici di Sétif, Abdelhamid Kermali e Mokhtar Arribi, altre due leggende del calcio algerino. Insieme, facevano parte della squadra FLN, che è stata la prima squadra nazionale dell’Algeria. “Formavano una sorta di famiglia, un gruppo unito da ideali comuniindica Seddiki, che sottolinea l’importanza che questa selezione ha avuto nella vita di Rachid Mekhloufi. Era più di una semplice squadra di calcio. È stata una scuola di vita, un risveglio alle realtà del mondo e una piattaforma per portare la voce dell’Algeria oppressa. »

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