Una frase assassina, istintiva, sfuggita quando pensava di non essere in onda, e una carriera che ormai è scritta su una linea tratteggiata. Il destino professionale di Jon Wertheim, famoso giornalista di tennis autore del libro “Strokes of Genius” sulla finale di Wimbledon del 2008 tra Roger Federer e Rafael Nadal, ha preso una svolta inaspettata lo scorso fine settimana.
Venerdì scorso, Jon Wertheim si preparava a parlare via zoom prima della semifinale del Masters di fine stagione, a Riyadh, in Arabia Saudita, tra la cinese Zheng Qinwen e Barbora Krejcikova. Ma quando ha visto la sua faccia sullo schermo, al giornalista non è piaciuto come veniva messo in risalto. E lì, all’istante, la sua fronte gli ricordò quella del ceco. “Per chi mi prendi? Barbora Krejcikova?”, ha detto.
Non c’è voluto molto perché la scena diventasse virale sui social. E domenica mattina Barbora Krejcikova, l’ultima campionessa di Wimbledon, ha preso la parola per castigare. “Come atleta che si è dedicata a questo sport, è deludente vedere questo tipo di commenti poco professionali. Non è la prima volta che accade qualcosa del genere, ha scritto. Penso che sia giunto il momento di affrontare il concetto di rispetto e professionalità nei media sportivi. Perché momenti del genere distraggono dalla vera essenza dello sport e dalla dedizione che tutti gli atleti dimostrano in campo”.
Tre ore dopo le parole di Barbora Krejcikova su “X”, Jon Wertheim probabilmente non aveva altra scelta che dividere un testo, per spiegare il contesto, pur riconoscendo i suoi errori. “Non sono la vittima qui. Non è stato né professionale, né caritatevole, né rappresentativo della persona che mi sforzo di essere. Sono responsabile. Mi assumo la responsabilità di tutto. Mi dispiace.”
Sospeso fino a nuovo ordine dal suo datore di lavoro per mancanza di “rispetto”, Jon Wertheim probabilmente spera segretamente che la vicenda col tempo venga messa a tacere. Ma nulla è meno certo.
“Non c’è posto nello sport per commenti inappropriati sulle atlete”, ha dichiarato la WTA, che spera che l’appello lanciato da Barbora Krejcikova non rimanga vano. Il rispetto dovrebbe essere la norma per tutte le donne in tutti gli ambienti di lavoro. Il rispetto è un diritto, non un privilegio da guadagnarsi”.