Non è bello essere nei panni di Kylian Mbappé di questi tempi. Nell’occhio del ciclone per i suoi insuccessi extra-sportivi, la confusione sulla sua situazione nella squadra francese e le sue prestazioni poco brillanti dal suo arrivo al Real Madrid, l’attaccante 25enne suscita anche il ridicolo a causa delle sue difficoltà su punizione. calci.
Quest’ultimo, inizialmente aneddotico, ha acquisito slancio man mano che i suoi fallimenti nell’esercizio progredivano. La realtà è implacabile: Mbappé ha iniziato la sua decima stagione da professionista e non ha mai segnato in questa fase di gioco. Un’anomalia per un giocatore della sua statura.
I suoi detrattori ne sono entusiasti, al punto che un racconto satirico di X – intitolato “Mbappé ha segnato un Calcio di punizione?” – si diverte a elencare i suoi fallimenti e a quantificare le sue carenze quotidiane. Acquisendo ogni giorno maggiore legittimità, è oggi seguito da quasi 120.000 persone.
La maledizione sembra averlo seguito fino al Real Madrid, dove sabato si è cimentato per la prima volta contro l’Osasuna, invano.
In effetti, Kylian Mbappé non è affatto così goffo come viene suggerito. Perché alla fine ci ha provato davvero poco. In totale, secondo l’inventario della piattaforma di analisi Wyscout, ha effettuato solo 19 calci di punizione tra club e selezione tra i professionisti.
E se la maggioranza è finita contro il muro, ha quasi fatto centro al suo 12esimo tentativo, contro il Lione in Ligue 1 nel gennaio 2022, quando il suo tiro ad effetto si è schiantato sul palo.
Più che un problema fondamentale, bisogna vedere in quest’ondata di beffardo sarcasmo di fronte all’ego di un giocatore che pretende sempre maggiori responsabilità, anche a costo di sopravvalutare le proprie capacità in certi ambiti. Lo abbiamo capito da tempo, il prodigio cerca in tutti i modi di entrare nel pantheon del suo sport. Con questo in mente, si lascia guidare dalla prospettiva di diventare un calciatore totale, allo stesso tempo cannoniere, passatore, leader, tiratore di calci piazzati, capitano e opinion leader. Ma a forza di perseguire la narrazione perfetta, corre il rischio di perdersi.