C’è un po’ la stessa sensazione che si prova dopo Cholet (64-78). Lo stesso sapore della sconfitta, già, e poi questa fatale fatalità che davanti è solo più forte. Che ogni errore viene punito senza pietà. E col passare dei minuti la speranza diminuisce, anche se, lì, alla fine è ricomparsa. Sabato 9 novembre, lo Stade Rochelais Basket ha subito la settima sconfitta in 8 giorni, la terza in 3 incontri in casa del Gaston-Neveur. Il carnefice si chiama Bourg (78-86), in quello che si preannuncia un brutto fine settimana con i successi di Portel, Nancy e Chalon, presunta concorrenza.
Con Tyler Cheese nel quintetto titolare al posto di Jakub Niziol, malato questa settimana, e Lucas Hergott passato a 3, lo Stadio vede Bourg partire, abbastanza velocemente e abbastanza lontano. Ayayi segna 5 punti di fila (2-8, 3°), Paul fa male alla fine del possesso palla e i dieci punti di differenza sono lì, preoccupanti, come l’uscita di Jubrile Belo in stampella (6-16, 7°). Qualcosa deve cambiare e gli ingressi di Gaëtan Clerc e Mathéo Leray stanno facendo molto bene, sulla colla per entrambi, sulla velocità anche per Leray.
La serie Ayayi
Le loro mani sulle rispettive ginocchia dalla 9a elementare in poi dicono qualcosa sul loro investimento. E il collegamento tra il nativo Angevin e Clifton Moore è terribilmente efficiente e ripetitivo. Così la SRB si avvicina con un 8-0 (14-16, 8°), pareggiando addirittura (20-20) prima di un gran tiro di Xavier Castaneda alla prima sirena (20-22, 10°). Anche prima dei quattro falli gialloneri dopo un minuto e 38 secondi del secondo quarto che rischiano di costargli caro.
E se LR avesse potuto andare in vantaggio, se Moore avesse effettuato i suoi due tiri (30-30, 14°), il seguito vede Joël Ayayi ripetere una serie di 5 (32-38, 16°), Bourg banchettare con un tiro libero (34° – 43, 17°), Jubrile Belo sbaglia i suoi e Maksim Salash sigilla la stanza sul rosso che porta agli spogliatoi: 40-52, 12 punti, il gap più grande della partita. Il 1/4 marittimo da 3 punti soffre poi del confronto con il 6/12 del GIOCO. E i quattro errori da stadio stavolta in 1’55” non fanno ben sperare…
All’intervallo l’1/4 marittimo a 3 punti soffre poi il confronto con il 6/12 della PARTITA
Il problema è che è diventato troppo duro, sia in fase difensiva che offensiva. Kevin Kokila entra nell’area (45-59, 23°) su un lato del campo, le soluzioni evaporano in attacco. Ci vuole un miracolo per mettere qualcosa in stile Capitan Clerc dai 10 metri per lasciare vivo La Rochelle (52-65, 27°). Meno 14 alla mezz’ora e la malaugurata sensazione che il trend difficilmente si invertirà. Serie ed euforia, questo è quello che ci vuole, per ordinare.
Basta chiedere, 11-2 (66-73, 35°), e “Gaston” si sveglia, dice a se stesso che forse. Quando JL Bourg colpisce ancora con il suo settore interno, Sessoms risponde (71-79) ma il tempo scorre via (37esimo), feroce. Fatale. Per un Julien Cortey che, nonostante il rigoroso senso contabile, ha ciò che può fare per il futuro con quanto dimostrato: “Stiamo ancora affrontando una finalista di Eurocup, contendente per le prime 3, dobbiamo dare molto merito al avversario. Abbiamo pagato molti dei nostri errori in contanti, questo è il livello più alto. È dura nella foga del momento, ma devi costruire su ciò che è positivo. Era meglio. »