Pierre Sage durante la partita della Coupe de France OL – Strasburgo (Foto di JEFF PACHOUD/AFP)
Partito per la prima volta con l'OL, Warmed Omari ha mostrato il suo vantaggio all'Hoffenheim questo giovedì (2-2). Scopri il meglio e il flop dell'incontro a cura della redazione dell'Olympique-et-Lyonnais.
Il top dell'Hoffenheim – OL (2-2): Omari si è messo al passo
Aspettavamo di vedere cosa avrebbe potuto dare, lui che ha avuto solo pochi minuti per affondare i denti dal suo arrivo all'OL. riscaldato Omari ha esordito per la prima volta con la casacca del Rodano, una prima non necessariamente scontata, fuori casa, in una squadra rimescolata, e per di più in Coppa dei Campioni. Ma l'ex Rennais, ceduto in prestito all'Olympique Lyonnais con diritto di riscatto, ha fatto più che rassicurare questo giovedì all'Hoffenheim.
Inizialmente molto sobrio, riuscì a prevalere nei duelli, in particolare aerei, che combatté. Nella ripresa si è visto anche che era capace di prendere iniziative con la palla, con passaggi interessanti per trovare compagni in zona offensiva. Anche lui ha svolto fino alla fine il suo ruolo di difensore, con interventi pregevoli, anche se non è riuscito a nulla sui due gol subiti. Tra le menzioni, Tanner Tessmann ha fornito una prestazione molto dignitosa, come Duje Caleta-Car et Abnermarcatore ma anche colpevole del punteggio iniziale.
Il flop dell'Hoffenheim – OL (2-2): saggio, troppi cambiamenti uccidono il cambiamento
Ancora una volta la sua scommessa non è stata vinta. Come al Tolosa (1-2), anche se la vittoria era arrivata a fine partita, Pierre Saggio ha ampiamente rimodellato i suoi 11 titolari per questo poster di Europa League. Dieci cambi rispetto al Lille di venerdì (1-1) sono tanti, ed erano troppi visto il primo periodo catastrofico della sua squadra. Ha nel mirino il derby di domenica, ma l'Olympique Lyonnais deve anche vincere le partite, e non pensare solo a quella dopo.
Se la sua politica di turnover ha il merito di dare una chance a tutti, alla fine condanna i sostituti, che con questo sistema non fanno punti. Pensiamo in particolare a quelli offensivi. I tre titolari (Orban, Mikautadze e Benrahma) difficilmente abbinabili, giorno e notte, con i tre titolari (Lacazette, Cherki, Fofana). Ciò avrebbe potuto dare i suoi frutti senza l’ultima offensiva tedesca, ma logicamente sancisce uno scenario che in definitiva è correlato al risultato di giovedì sera. Per il momento si attendono gli effetti positivi di questi sconvolgimenti.
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