Alexander Zverev vince sui campi del Roland-Garros ma snobba il campo legale

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Il tedesco Alexander Zverev, durante il suo quarto di finale contro l’australiano Alex De Minaur, mercoledì 5 giugno, al Roland-Garros. YVES HERMAN / REUTERS

Respinto dai colpi di Alexander Zverev, per un po’, Alex de Minaur avrebbe potuto rinvasare i gerani ai margini della corte Philippe-Chatrier, mercoledì 5 giugno. Il dritto pesante e profondo del tedesco ha finito per far implodere l’australiano, logicamente battuto dal numero 4 del mondo sulla terra parigina (6-4, 7-6, 6-4) in poco meno di tre ore.

Per il suo primo quarto di finale al Roland-Garros – cosa che non accadeva per un rappresentante del continente insulare da… Lleyton Hewitt nel 2004 – il numero 11 del mondo non ha deluso. Dimostrò ancora una volta la sua feroce difesa che gli valse il soprannome di “Demone”. Come nel break di 4-3 contro di lui nel secondo set, dove replica uno smash di Zverev, prima di infilare una smorzata e aggiustare perfettamente un pallonetto, intrappolando il tedesco. Poi pochi minuti dopo sul 5-5, dove per la prima volta è stato lanciato in rete dal suo maggiore, ma è riuscito a restituire la palla con uno slice di rovescio e ha finito per vincere il punto. Avrà anche l’opportunità di pareggiare in un set ovunque.

Ahimè, nonostante il suo sguardo, i suoi tentativi di tagliare le gambe dell’avversario abusando degli slice di rovescio e le sue ben avvertite accelerazioni nel dritto, la curva a destra di 1,80 m (per 69 kg) non ha avuto il peso rispetto al servizio e alla potenza da fondo campo di Zverev. , il suo DNA tennistico. Il tedesco si è qualificato per la quarta semifinale consecutiva sul campo centrale parigino. Come nel 2023, ritroverà Casper Ruud – il norvegese lo aveva ormai eliminato – che ha beneficiato del pacchetto di Novak Djokovic.

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In campo, Alex Corretja si è affrettato a congratularsi con il vincitore, inondandolo di complimenti: Buon lavoro! La tua etica del lavoro è un ottimo esempio per tutti i giocatori del circuito, ed eccoti di nuovo qui nella semifinale del torneo. Ti vediamo con il sorriso, non è solo tennis, viene anche dal cuore” lo ha lanciato come doppio finalista del Grande Slam parigino (nel 1998 e nel 2001). “Questo sport mi ha dato tutto nella vita (…), quindi se posso restituire qualcosa agli spettatori… Quando vedo la gioia sui loro volti, questa è la mia ricompensa”, rispose sollevato il numero 4 del mondo.

Il recente vincitore della Roma, titolo che lo ha proiettato tra i favoriti del torneo, è stato sul filo del rasoio fin dal terzo turno, dove, non riuscendo a procurarsi una distorsione alla caviglia, è finito in ginocchio contro Tallon Griekspoor (3-6, 6 -4, 6-2, 4-6, 7-6). Agli ottavi di finale si è trovato ancora una volta con le spalle al muro contro il danese Holger Rune (4-6, 6-1, 5-7, 7-6, 6-2). Il pubblico avrebbe potuto rinfacciargli di aver steso al primo turno l’idolo Rafael Nadal. No. Il tedesco ha ricevuto una standing ovation dopo la vittoria contro il Griekspoor, e bisognava tendere le orecchie per sentire qualche fischio tra gli applausi dopo la vittoria contro il Rune.

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