Aimé Jacquet, “tempi difficili” che preoccupano

Aimé Jacquet, “tempi difficili” che preoccupano
Aimé Jacquet, “tempi difficili” che preoccupano
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L’ex allenatore dei Blues ha lasciato il segno soprattutto su Bixente Lizarazu. In particolare quando il basco soffrì di pubalgia poco prima della Coppa del Mondo del 1998.

Bixente Lizarazu ha una memoria. Presente martedì a Bordeaux per il centenario del Parc Lescure, il basco non ha dimenticato gli anni con i Girondini, che hanno segnato l’inizio della sua storia. L’ex terzino non ha mai smesso di rendere omaggio ai suoi allenatori, Pierrot Labat in testa, e di ribadire il suo attaccamento al club scapolare, inevitabilmente nostalgico del trio formato con gli amici Christophe Dugarry e Zinedine Zidane.

Al momento della designazione per Sud-ovest l’allenatore che ha avuto più impatto su di lui, originario di Saint-Jean-de-Luz, si è comunque rivolto ai francesi e al Bayern Monaco. “Un ottimo allenatore è un ottimo manager con gli uomini. Deve conoscere il suo giocatore, la sua personalità, la sua sensibilità, per metterlo nelle migliori condizioni possibili. Secondo me questo è più importante della tattica”spiega nel preambolo prima di citare il nome di Ottmar Hitzfield: Con lui al Bayern giocavamo a tre dietro, ha visto che giocavo un po’ più in basso del pistone destro. Un giorno mi ha chiamato e mi ha chiesto come giochiamo nella squadra francese. Glielo ho spiegato e siamo passati alla difesa a quattro. »

Supporto costante

Ma in termini di gestione, il premio va senza dubbio ad Aimé Jacquet. E il basco cita un esempio che lo ha segnato. “Prima del Mondiale del 1998 tornavo dalla pubalgia. È venuto a trovarmi a Monaco per dirmi quanto contava su di me. Quando un allenatore fa così nei momenti difficili ti viene voglia di spogliarti per lui”ha sussurrato parlando dell’ex allenatore francese.

Invitato nella primavera del 2017 sul Divan di Marc-Olivier Fogiel, Bixente Lizarazu non ha potuto trattenere le lacrime ricordando questo momento. “Sei mesi prima della Coppa del Mondo, ero ancora nel buco. Ho avuto la pubalgia e ho lottato con essa per quasi un anno e mezzo. Tuttavia, Aimé Jacquet mi chiamava sempre. È venuto a trovarmi a Monaco e mi ha detto di fare tutto il necessario in termini di cure e recupero per tornare al 100% ed essere il suo terzino sinistro”.ha spiegato, sopraffatto dall’emozione vedendo una foto del suo ex allenatore con i Blues: “È in questi momenti che sai su chi puoi contare.”

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