Assente dall’inizio della stagione a Brest, Pierre Lees-Melou è tornato in campo dopo quasi cinque mesi di cure per un infortunio. Un ritorno che potrebbe cambiare sensibilmente la partita dei finisteriani che sabato ospitano il Rennes per l’ottava giornata di Ligue 1.
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“Abbastanza bene, per una prima partita” aveva commentato sobriamente l’allenatore dello Stade Brestois, Eric Roy, dopo i primi 45 minuti del suo centrocampista due settimane fa durante una complicata vittoria contro il Le Havre (2-0) che aveva fatto bene in classifica.
Tuttavia, aspettava da molto tempo il ritorno del suo metronomo. Vittima di una frattura da stress al perone destro all’inizio di maggio. Un infortunio che ha richiesto l’installazione di una placca e di un innesto osseo, con un periodo di indisponibilità inizialmente stimato in tre mesi da parte dello staff, quasi fino alla ripresa.
Ma di settimana in settimana, il tecnico del Finistériens aveva costantemente rinviato il ritorno di Pierre Lees-Melou in gruppo, pur riconoscendo che, sul piano strettamente medico, non esisteva più alcuna controindicazione.
Questa attesa troppo lunga ha finito per generare anche voci, riprese da media influenti, che evocavano cattiva volontà da parte del giocatore, legate al suo trasferimento fallito lo scorso inverno al Rennes, ma descritte come “stronzate” dall’interessato stesso, dopo il suo ritorno.
“Ho ancora qualche vibrazione, ma la parte più difficile è passata (…) sono tornato al 100%”ha assicurato. Con 54 palloni toccati, sette recuperati, il 90% di passaggi riusciti e un tiro: da sinistra, la sua gamba “intatto” — Da vicino, il “PLM” ha rassicurato tutti, lui compreso, mostrando ancora una volta la sua tavolozza completissima nel secondo tempo, contro il Le Havre.
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“È capace di gestire la palla, è capace di gestire il ritmo della partita. È capace di giocare corto, è capace di giocare lungo, anche se oggi non lo abbiamo visto molto nel gioco lungo. perché credo che stia ancora proteggendo se stesso.”aveva spiegato Roy.
“E soprattutto (…), è capace di essere davvero un giocatore che spezza gli attacchi avversari”ha aggiunto il tecnico.
“Ha bisogno di riprendere ritmo, ma ha un volume di gioco che gli permette, già in anticipo, di recuperare spesso i palloni, e poi, anche sui piedi degli avversari, di recuperarli anche lui quindi necessariamente allevia un cerniera che deve essere fissata”ha riconosciuto Roy, la cui difesa era un po’ l’anello debole del campionato.
In un inizio di stagione interrotto dalle pause per le nazionali, il Brest giocherà sei partite nelle prossime 23 giornate che potrebbero rappresentare una svolta, a cominciare dalla ricezione del Rennes, sabato, poi quella del Leverkusen, in Champions League, mercoledì.
Ovviamente bisognerà ancora misurare il tempo di gioco che potrebbe essere assegnato all’uomo che l’anno scorso faceva parte della tipica squadra della Ligue 1 e portò i Ty Zefs a un improbabile 3° posto.
Pierre Lees-Melou, però, ha ammesso di aver avuto spesso le formiche nelle gambe, sia vedendo i suoi compagni faticare in Ligue 1 sia vedendo brillare in C1. “Siamo pur sempre calciatori, quello che vogliamo è stare nel rettangolo (…) Sono rimasto il primo tifoso, ma sono comunque contento di essere tornato”ha ammesso dopo Le Havre. “Ho ancora la stessa fame (…) Non so se faremo la stessa stagione, ma spero che ne trarremo il massimo e andremo il più lontano possibile in entrambe le competizioni”ha annunciato.