Pelayo Sanchez frustra Julian Alaphilippe nella sesta tappa del Giro

Pelayo Sanchez frustra Julian Alaphilippe nella sesta tappa del Giro
Pelayo Sanchez frustra Julian Alaphilippe nella sesta tappa del Giro
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Sui sentieri pietrosi della Toscana, la sesta tappa di questo Giro era la promessa di uno spettacolo mozzafiato. È successo. Tra Viareggio e Rapolano Terme (situate a meno di 30 chilometri da Siena), il gruppo ha preso le strade e i sentieri delle Strade Bianche. Così giovedì mattina, quando si è scelto il favorito, gli occhi sono stati naturalmente rivolti a Tadej Pogacar. Lui che ha vinto due delle ultime tre edizioni della classica italiana dopo incursioni in solitaria di cui solo lui possiede il segreto. Ma Pogi è rimasto discreto, una volta non è consuetudine. L’altro nome che aspettavamo era quello di Julian Alaphilippe, vincitore nel 2019 su questi stessi sentieri bianchi. E il francese non ha deluso essendo all’attacco in questa tappa. Ma dovette aspettare 100 chilometri per ritrovarsi in quella che sarebbe diventata la fuga vittoriosa. Con lui altri sei nomi tra cui l’australiano Luke Plapp e un giovane corridore della Movistar: Pelayo Sanchez.

Pelayo Sanchez, un grande

Lo spagnolo, che lo scorso marzo ha festeggiato il suo 24esimo compleanno, non rientrava nella lista di coloro che si immaginavano vincenti per le strade della provincia di Siena. C’è da dire che prima del successo di questo giovedì, il giovane asturiano aveva come riferimento solo una vittoria di tappa al Giro delle Asturie e un successo nel Trofeo Pollenca – Port d’Andratx. Molto magro rispetto al doppio titolo di campione del mondo di Julian Alaphilippe e quello di campione australiano di Luke Plapp. Ma probabilmente era lui quello che aveva meno da perdere. E come a volte in questo tipo di situazioni, è l’outsider a vincere. “È incredibile, non ho parole per dirlo. È una giornata pazzesca. Fin dall’inizio del Giro risparmiavo energie perché non ero al massimo della forma. Volevo entrare nella fuga, cosa che ho ottenuto oggi. Ma non osavo sognare questa vittoria”ha esclamato il vincitore della giornata al termine della tappa.

Julian Alaphilippe è arrivato 2° nella tappa di questo giovedì. ©LaPresse

Julian Alaphilippe, un 2° posto dal sapore amaro

Quando non vuole, non vuole. Ancora alla ricerca di una vittoria di riferimento dopo il successo al Delfinato del 5 giugno 2023, il francese ha mancato una bella mossa. In questa fase che gli si addice meravigliosamente, non potrà rimproverarsi molto. Salvo non essere riuscito a fare la differenza in uno sprint in cui sembrava essere il favorito naturale vista la sua velocità di punta. Alafpolak non ha nascosto la sua amarezza alla fine della tappa: “Fa male arrivare così vicino alla vittoria.” Tuttavia, vedere il francese di nuovo davanti è una buona cosa per gli appassionati di ciclismo ma anche per la sua fiducia, al livello più basso dalla caduta a Liegi-Bastogne-Liegi, 2 anni fa. Una doppia delusione quindi, perché il francese aveva anche la possibilità di diventare il 109esimo corridore a iscrivere il suo nome nell’elenco dei vincitori di tappa dei tre grandi giri. Domenica Pogi è diventato 108esimo vincendo al Santuario di Oropa. La vittoria sarebbe stata ancora più simbolica visto che questo giovedì Patrick Lefevere si era donato una bottiglia di lusso. Un bel affronto quando si conoscono i rapporti più che tesi tra il boss della Quick Step e il bicampione del mondo. Dopo le dichiarazioni incendiarie del belga sulla moglie di Julian Alaphilippe, di recente. Ma non c’è dubbio che con queste gambe dovremmo rivedere il francese protagonista in questo Giro. Per la sua più grande felicità e quella del suo capo.

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