l’essenziale
Il CO finirà per dimenticare il sapore della sconfitta contro il “rouge et noir”. Questo sabato, 5 ottobre, il Tarnais ha vinto in casa (28-23, 5a giornata della Top 14). Con la loro mischia, la generosità degli attaccanti e la pazienza, Castres continua la sua serie in casa nel derby.
Ludovic Cayre esita per un quarto di secondo. Davanti a lui, l’edificio crollato. Una caduta di troppo. Si gira verso il campo dello stadio, una mano in tasca. D’altro canto indica il numero “4” che ricorda il “punteggio” degli ospiti, questi errori gravi che finiscono per avere un impatto (la loro prima mischia era stata penalizzata dopo mezz’ora di gioco).
Dorian Aldegheri abbassa la testa, capisce, ha appena cambiato colore e si avvia verso il bordo campo. Lascerà i suoi soci a quattordici anni in un momento in cui quindici non sarebbero troppi. Cinque minuti dopo, il branco colpevole di Tolosa ha rialzato la testa, era una questione di vita o di morte. La speranza di invertire una tendenza diventata molto sfavorevole c’era…
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Il rugby non ha aspettato questo sabato sera, 5 ottobre, per coltivare generosamente il mistero. In questo esercizio così spesso padroneggiato, in questo sforzo collettivo in cui hanno mandato in frantumi tante ambizioni in Francia e in Europa, i campioni di Francia hanno fallito.
Eppure, ancora avidi di palloni non del tutto morti anzi resuscitati, su quest’erba ostile di Pierre-Fabre dove non sorridevano da più di quattro anni (e cinque sconfitte), travestiti di bianco senza la minima speranza di passare inosservati e” disinibiti” dallo schiaffo girondino della domenica precedente, hanno voluto mettere a ragionevole distanza i loro cari nemici con un’intensità feroce e una testa molto fredda.
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Il popolo di Tolosa, meglio di chiunque altro, come sappiamo, sa sfruttare senza tremare il fascino del disordine ordinario e sopportare le proprie manifestazioni contrastate. Sconvolti ma non sempre, il modo in cui guidano la meta di Ramos, che gli darà il punteggio molto presto, è semplicemente perfetto.
Uno zaino Tarn carico di peso e fede
Nonostante qualche errore, hanno trascinato il Tarnais nella “loro” partita pericolosa, senza mai dimenticare di prendere punti, di segnare, spesso in risposta al campanello d’allarme dell’avversario che, si sa, fa sempre molto male. Ma non bastava avere l’ultima parola contro un branco di peso e di fede proveniente dal Tarn.
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Durante le loro serate ispirate, i compagni di squadra di Dupont (che prima o poi torneranno) sanno come trasformare tutto in pericolo. Un esempio subito al rientro dallo spogliatoio. Il giovane apertura degli azzurri, Louis Le Brun, crede di aver assicurato l’essenziale con il suo bel tocco, ma, giocato molto velocemente, si rivolta contro la sua squadra dando vita ad una lunga sequenza ai cancelli della porta del CO, senza conseguenze sul finale. fine.
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Gli studenti di Mola sanno vincere segnando, impedendo di segnare come alla sirena (timbro di Meafou su Babillot lanciato verso la linea) o poco dopo (davanti a Goodhue di pochi centimetri). Ma sanno anche perdere anche dopo aver buttato al vento i piani necessari al successo, così preziosi ieri sera. Due sconfitte di fila, niente di grave ovviamente…