Ai Giochi Paralimpici di Parigi di quest’estate, Nathalie Benoit ha vinto la terza medaglia olimpica della sua carriera e la 18esima per la delegazione francese. Oggi, un’altra Nathalie, Nathalie Simon, andrà a Marsiglia per incontrare questa campionessa senza eguali, appassionata e stimolante…
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Vera sportiva nell’animo, quando Nathalie Benoit scoprì di avere la sclerosi multipla, non interruppe le sue attività, anzi. Grazie al canottaggio è riuscita a superare la sua malattia e a trasformarla in una vera forza tanto da diventare, ancora oggi, tre volte campionessa olimpica.
Quando sei atletico, fare un’attività è molto importante per il morale e per il fisico, ho visto grandi differenze. Il canottaggio è quasi una divertente riabilitazione. Otteniamo equilibrio, forza, coordinazione.
Nathalie BenoîtTripla medaglia olimpica
Come per molti sport paralimpici, il pararowing è diviso in tre categorie. Nathalie Benoit fa parte del PR1, che comprende tutte le persone che non sanno remare con la parte inferiore del corpo, che possono usare un po’ la schiena e la parte superiore del corpo. La sua barca ha un sedile fisso con schienale e una cintura addominale obbligatoria. Intorno alla barca sono presenti anche dei galleggianti per evitare che gli atleti anneghino in caso di ribaltamento della barca.
I due Nathalie si recano al Circolo Canottieri, all’ingresso del Porto Vecchio di Marsiglia, per scoprire il lato nascosto dell’allenamento. Gli atleti hanno la possibilità di navigare in tre bacini distinti: il Porto Vecchio, il porto autonomo e il porto di Marsiglia.
È tempo di allenarsi e cosa c’è di più logico di un vogatore per imparare a remare? Sono quindi necessarie abilità tecniche, concentrazione e cardio per esibirsi nel canottaggio. Di fronte alla situazione reale sulle rive del Mediterraneo, Nathalie Simon sperimenta la vasca a remi, un’installazione indoor che riproduce in modo identico i movimenti sull’acqua.
Se il canottaggio ha reso Nathalie Benoit una campionessa, lo sport è un alleato quotidiano per molte persone con disabilità, in particolare grazie all’associazione L’Avi Sourire. Creato da Dominique Guende, buon vogatore che ha lavorato in terapia intensiva, il club si propone di far conoscere a tutti lo sport e in particolare il canottaggio. Dall’iniziazione alla competizione, L’Avi Sourire organizza gite in mare, giornate di scoperta e offre supporto ad atleti di alto livello.
Per Dominique Guende il canottaggio è un modo per dimenticare la propria disabilità, soprattutto mentale, e promuovere l’integrazione di questo tipo di disabilità in tutti gli sport. Ad esempio, ci sono solo tre sport olimpici che includono categorie di disabilità mentale.
La federazione francese di canottaggio è particolarmente impegnata nell’inclusione sportiva delle persone con disabilità. Organizza giornate di gara in cui tutti gli atleti si riuniscono.
Oh! : para canottaggio con Nathalie Benoit
Da vedere su france.tv
Oppure domenica 6 ottobre alle 12.55 su France 3 Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Presentato da Nathalie Simon
Regia di Nicolas Mastras