Bruciata durante le rivolte in Nuova Caledonia, la parete da arrampicata di Nouméa rinascerà dalle ceneri

Bruciata durante le rivolte in Nuova Caledonia, la parete da arrampicata di Nouméa rinascerà dalle ceneri
Bruciata durante le rivolte in Nuova Caledonia, la parete da arrampicata di Nouméa rinascerà dalle ceneri
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Struttura molto apprezzata a Magenta, la parete da arrampicata è stata uno dei primi edifici distrutti dalle fiamme all’inizio di maggio. Buone notizie per gli scalatori, la lega caledoniana ha ottenuto il sostegno dell’Agenzia Nazionale per lo Sport per finanziare la sua ricostruzione.

Non verrà ricostruito a Magenta, ma in una località per il momento tenuta segreta. La Lega Caledoniana ha ottenuto un finanziamento che le permette di prendere in considerazione la ricostruzione della parete da arrampicata, distrutta durante i disordini del 15 maggio. Il progetto si rivela ambizioso, in primo luogo con una superficie raddoppiata per la velocità, ovvero quattro corsie in tutto.

La parete di difficoltà, destinata alla competizione, sarà un lineare largo 36 metri e alto 17. “Il profilo proviene dai Giochi Olimpici di Parigi 2024”, spiega Philippe Boquet, presidente della lega di arrampicata caledoniana. “Faremo ciò che è meglio”.

Sono previste altre strutture: una parete iniziatica di 11 metri, una linea boulder di 35 metri e uno spazio pubblico centrale che permetterà di assistere alle gare sulle diverse pareti senza dover viaggiare. “Rispetto alla sede prevista, potremmo avere dai 3.000 ai 4.000 spettatori” assicura Philippe Boquet. Chi aspira a ospitare una tappa di Coppa del Mondo, ovvero i Blues, prima dei Giochi Olimpici di Brisbane in programma nel 2032.

Il rapporto di Martin Charmasson e Gaël Detcheverry:

©Nuova Caledonia

Un rinnovamento che dovrebbe concretizzarsi nel settembre 2025. E da dimenticare la distruzione della struttura Magenta, che registrava 100mila ingressi l’anno. “Avevamo fino a 14 dipendenti, 1.000 esuberi. Per i dipendenti tutto si è fermato da un giorno all’altro. Siamo in modalità sopravvivenza”, spiega Philippe Loquet, che ha perorato la causa dell’arrampicata davanti all’Agenzia Nazionale dello Sport. Questa ha accettato di finanziare la totalità dei 595 milioni di franchi che costerà il nuovo impianto.

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