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L’ex Stéphanois non lascia andare ASSE!

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Partito quest’estate per Burnley per rilanciare la sua carriera, Étienne Green ha scoperto il calcio inglese con tutto ciò che comporta: intensità, impegno fisico e una vita molto diversa da quella che conduceva al Saint-Étienne. Formatosi con i Verdi, il portiere resta comunque molto legato alla sua squadra del cuore, come spiega a Le Progrès.

Dopo 15 anni trascorsi al Saint-Étienne, Étienne Green ha scelto di voltare una pagina importante della sua carriera. “Sono arrivato alla fine di un ciclo con la salita”spiega, evocando un’occasione che non voleva perdere: quella di approdare al Burnley e scoprire il Championship, l’impegnativa seconda divisione inglese. Dovremmo ricordare che Etienne Green ha sangue inglese attraverso suo padre, Richard. È quindi bilingue e qualche anno fa ha optato per la selezione inglese.

Grande pressione fin dall’inizio!

Fin dai primi allenamenti Green ha capito le specificità del calcio inglese. “Sono uscito con un gomito nell’occhio e un piede schiacciato dalla mia prima sessione! » scherza. Un aneddoto che dimostra, se necessario, l’intensità e la pressione fisica onnipresenti nel calcio inglese.

I portieri non vengono risparmiati, soprattutto nelle fasi di set: “In Campionato c’è molta pressione fisica sui portieri in queste fasi, si crea qualcosa di caotico. » Fasi di gioco impegnative e fisiche che si aggiungono ad un programma fitto di 46 partite di campionato, senza dimenticare coppe e play-off.

Tra sessioni video, allenamenti con i pesi, allenamenti prolungati e partite, Green descrive un ritmo quasi sostenuto “7 giorni su 7”. Inoltre paragona questo sistema a quello che il suo ex club sta cercando di adottare: “A Sainté si sta cercando anche di introdurre giornate più lunghe. »

Il verde non lascia andare i verdi, nemmeno in Inghilterra!

Nonostante la distanza, Green resta fedele ai Verdi. “Ho sottoscritto un abbonamento per vedere tutte le partite del Sainté”confida. Il suo attaccamento al club rimane intatto e approfitta di ogni pausa per tornare a Saint-Étienne, incontrare i suoi cari o condividere un pasto con Gautier Larsonneur e Jeff Bédenik.

Étienne Green non nasconde il suo desiderio di esplorare altri orizzonti. Dopo la sua partenza, ha parlato con Dylan Chambost, un ex giocatore dell’ASSE partito alla scoperta della MLS. “Perché non la MLS un giorno? Un club mi ha contattato, ma non è successo. »

Nel frattempo si adatta alla vita inglese. E anche se la solitudine dei primi mesi ha avuto il suo prezzo, Green la vede come una fase di costruzione personale: “Questo momento di solitudine fa parte della vita di un uomo, al di là del calcio. »

Con Burnley, Étienne Green ha intrapreso un’avventura che si adatta alla sua cultura e ai suoi desideri. Se il tempo di gioco non è ancora arrivato, si dice soddisfatto dei progressi fatti. A contatto con un calcio diverso e una nuova cultura, il Veauchois prosegue il suo cammino con intatta ambizione e uno sguardo sempre rivolto ai… Saints ovviamente!