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Perché Yamaha esita ancora tra il V4 e il 4 cilindri in linea…

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L’unico marchio a non utilizzare il V4 dal ritiro di Suzuki a fine 2022, la Yamaha YZR-M1 iniziò improvvisamente una lunga discesa agli inferi, non permettendo Fabio Quartararo che finire 10° nel 2023 e 13° l’anno scorso, dopo aver spinto il francese fino al titolo mondiale MotoGP nel 2020, poi quello di vice-campione l’anno successivo.

L’azienda dei tre diapason, tuttavia, in questo periodo cercò logicamente modi per migliorare il suo motore, poiché il suo telaio era noto per essere tanto efficiente quanto facile da usare. Invano. Quel che è peggio, il piccolo miglioramento osservato del motore è andato a scapito della facilità d’uso della M1, e a volte è stato con una moto più lenta rispetto all’anno precedente che Fabio Quartararo ha concluso alcune delle sue sessioni.

Nel frattempo, i V4 progredivano costantemente e la loro potenza sconfinata consentiva loro di fare ampio uso di elementi aerodinamici sempre più grandi ed efficienti. Il che in definitiva è logico, Yamaha ha quindi iniziato a dubitare della validità dell’architettura del suo motore e ha intrapreso uno studio su questo argomento.

L’ex pilota giornalista e futuro Direttore degli Steward della FIM MotoGP Simone Crafar lo scorso settembre riassumeva vantaggi e svantaggi del V4 rispetto ai 4 in linea:
“Il 4 cilindri in linea: i quattro cilindri sono inclinati in avanti, più peso all’anteriore, più feeling all’anteriore, più velocità in curva, ma meno peso al posteriore, a volte difficile aprire il gas ed uscire di curva.
Il V4: 2 cilindri inclinati in avanti ma 2 verso il posteriore, più peso al posteriore, meno sensazioni all’anteriore, meno velocità in curva, più stile stop/start, ma un motore più potente e stretto che spinge meno aria, migliore velocità massima in un linea retta. Ma con le pinne, vediamo V4 che ruotano con il peso dell’anteriore e 4 in linea che abbassano la parte posteriore ed escono dalle curve. Viviamo in una nuova era tecnica in Moto GP”.

Aggiungiamo però a questo confronto di vantaggi e svantaggi che un V4 contiene più parti mobili, il che non è mai un vantaggio di per sé, e che il vantaggio legato alla sua ristrettezza è largamente attenuato dal fatto che oggi la larghezza complessiva di una MotoGP è condizionata esclusivamente da quella dei suoi radiatori ad olio e ad acqua, sempre più grandi per dissipare sempre più calorie.

Senza nemmeno parlare dei problemi di surriscaldamento per il pilota di un V4, sulla carta un 4 in linea può essere efficiente quanto un V4. Simone Crafar lo aveva rimandato anche all’annuncio dello studio del V4 da parte della Yamaha, qualche mese prima: “Tutte le ricerche che ho svolto nell’ambito di questo lavoro, le discussioni con gli ingegneri, hanno dimostrato che non c’è nulla di negativo in un quattro cilindri in linea, in termini di pura prestazione. Non c’è niente. »

Questo è il motivo per cui, poiché la teoria non indicava realmente un vantaggio concreto, Yamaha ha deciso di procedere in entrambe le direzioni.
Luca Marmorini gli è stato quindi affidato il compito di studiare un V4 in Italia, e sappiamo che gira già sul banco. Siamo arrivati ​​addirittura a ipotizzare che potesse essere in pista durante il riservatissimo shakedown di Sepang, dal 31 gennaio al 2 febbraio…

Ma in Giappone siamo ben lontani dall’abbandonare il 4 in linea, soprattutto perché Iwata conosce molto bene i punti deboli del suo attuale motore (che derivano soprattutto dall’architettura della sua distribuzione). Inoltre vanta un’esperienza impareggiabile in questo campo… e l’esempio di Suzuki, il cui motore di progettazione più recente non soffre di alcun handicap di potenza rispetto ai V4.

Meglio, le future normative, che entreranno in vigore nel 2024, permetteranno a Yamaha di ridurre la larghezza del suo motore, riducendo la cilindrata da 1000 a 850 cc, ma soprattutto l’alesaggio da 81 mm a 75 mm.

La scelta sarà quindi difficile, molto difficile, e forse non solo tecnica, ma sarà comunque con un motore completamente nuovo che Yamaha affronterà i suoi avversari tra due anni. E se dovessimo scommettere, preferiremmo farlo sulla continuità dei 4 in fila…

YamahaV4
Yamaha V4

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