In preda ad una crisi di risultati dall'inizio della stagione, lo Stade Rennais non ha proprio eccelso nelle scelte degli ultimi mesi. E François Pinault, così come suo figlio François-Henri, ne sono i diretti responsabili.
Questa chiaramente non è la tendenza. E criticare la famiglia Pinault allo Stade Rennais può addirittura essere paragonato a un delitto di lesa maestà. Troppi investimenti, risultati convincenti degli ultimi anni e ovviamente passione familiare, per dare un giudizio negativo su quanto si può decidere, e quindi fare, all'interno della SRFC. Eppure. Il club, che a fine stagione era tra i contendenti per un posto europeo, oggi si ritrova in fondo alla classifica. Vittima, evidentemente, di un trambusto a tutti i livelli e di una mancanza di stabilità mai gradita nel mondo del calcio. François Pinault, padre, aveva convalidato il ritorno di Julien Stéphan in panchina, per poi sacrificarlo qualche settimana fa, di fronte agli scarsi risultati. Ha lasciato il club anche il presidente Olivier Cloarec, sostituito ufficialmente di recente da Arnaud Pouille, arrivato dall'RC Lens.
Niente ha funzionato come previsto
Florian Maurice, l'estate scorsa, ha preso anche un'altra strada, approdare al Nizza e ha visto succedergli Frederic Massara. Con, di conseguenza, un mercato estivo che non smette di sollevare interrogativi tra i tifosi. Perché anche in questo caso il club ha fatto tabula rasa, ha ingaggiato numerosi elementi, la maggior parte dei quali senza esperienza nel calcio francese, e ha lasciato partire giocatori importanti, come la partenza di Bourigeaud, Terrier o anche dei fratelli Doué. Purtroppo ovviamente nulla ha funzionato come sperato e ci chiediamo, in questo momento, quali siano le soluzioni a disposizione del club per realizzare un'ottima seconda parte di stagione.
Un po' di stabilità? Non sarebbe un lusso per i Pinault, padre e figlio.
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