Dopo mesi di infortuni e prestazioni mediocri, il giordano ha offerto una grande prestazione contro il Brest due settimane fa. Nonostante una partita più neutrale a Saint-Étienne sabato scorso, la speranza di un ritorno dell'esterno al suo miglior livello esiste prima dell'arrivo del Lille, domenica 1 dicembre (15:00) a La Mosson.
Una svolta per portare il rigore sull'1-0, un'altra per provocare la punizione trasformata da Khazri, poi una corsa per provocare un secondo rigore, sbagliato da Nordin: due settimane fa, Mousa Tamari (27 anni) era stato quello del i principali organizzatori della partita vinta dal Montpellier HSC contro il Brest (3-1). La prestazione, notata e notevole, lo è stata tanto più che il giordano non le aveva ripetute negli ultimi mesi, lontani dall'esplosivo debutto con Paillade.
La trasferta contro il Saint-Étienne (1-0), sabato scorso, non è stata dello stesso genere. Se ha provocato e non è stato parsimonioso nelle risposte, l'esterno ha riportato soprattutto il raffreddore. Questo “ondata di freddo” non dovrebbe mettere in discussione la sua partecipazione domenica contro il Lille a La Mosson. Dove la speranza di un ritorno delle forze è molto grande, dopo lunghi periodi ostacolati dagli infortuni.
La spalla, colpita nella finale di Coppa d'Asia di febbraio, aveva interferito con il finale della scorsa stagione. Quando si è diffusa la notizia, una grave distorsione alla caviglia lo ha privato di cinque partite. Fino a questa partita contro i Bretoni, una forma di ricompensa per un elemento che “lavora e vuole sempre giocare anche quando non è nel pieno possesso dei suoi mezzi”confida qualcuno vicino al club.
“Ci vuole tempo per tornare al 100%”
“Sappiamo bene che è un giocatore molto importante. È capace, in una giocata, di dribblare due o tre giocatori e segnare un gol in solitaria. Anche in difesa fa sforzi enormi. Poi ci vuole tempo prima di tornare in campo. 100% dopo un infortunio”ritiene Joris Chotard.
Al suo arrivo dal Belgio, Tamari non ne ha avuto bisogno, disperdendo quasi da solo un Olympique Lyonnais affondato con una doppietta, il 19 agosto 2023 (1-4). Ma dopo questi esordi ideali (3 gol, 3 assist nelle prime 12 partite), ha vissuto un primo crollo. Discendente di palestinesi, colui che in Giordania è un idolo allora non nascondeva di essere molto colpito dal conflitto di Gaza. In campo, l'ex giocatore del Louvain ha perso anche il suo elemento sorpresa contro gli avversari. E a volte si è bloccato nella ricerca delle imprese individuali, dribblando troppo.
Una tendenza che Michel Der Zakarian e il suo staff avevano cercato di mitigare, invano. Quando Nordin, a inizio anno, schierava le prestazioni sul lato destro, quello favorito da Tamari, tifosa del “falso piede”.
Descritto come molto discreto nello spogliatoio, dove parla sempre inglese e non si lamenta mai, il giordano si è rimesso in gioco con la partita contro il Brest. Ha ricordato tutto il bene che può fare nella versione MHSC Gasset. Che ora attende un seguito.
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