Da Pierre-Emile Hojbjerg ad Adrien Rabiot passando per Mason Greenwood, non meno di dodici volti nuovi sono arrivati all'OM durante l'ultima finestra di mercato estiva. Ancora una volta Pablo Longoria ha deciso di fare una grande pulizia per fornire la rosa necessaria a Roberto De Zerbi che era appena all'inizio della sua avventura nel Marsiglia. Diversi mesi dopo, qual è il risultato?
Se alcuni giocatori si sono affermati come pedine importanti, come Hojbjerg o Greenwood, mentre Rabiot si sta rafforzando, altri sono un po' più deludenti. Questo è soprattutto il caso di Ismaël Koné, il 22enne centrocampista canadese, che sta attraversando un inizio difficile. Non aiutato ovviamente dagli infortuni, ma nemmeno abbastanza convincente, Koné non è uscito dalla panchina durante l'ultima vittoria del Marsiglia contro il Lens (3-1).
Fiducia e nonchalance, non il cocktail giusto
C'è da dire che oltre a prestazioni non proprio sufficienti, Koné brilla anche per comportamenti che internamente non sono graditi. Nell'edizione odierna, la Provenza evoca una “fiducia” a volte “sconcertante” per gli interlocutori di Koné. Sicurezza abbinata anche ad una forma di “disinvoltura che non è benvenuta al centro Robert-Louis Dreyfus” secondo il quotidiano regionale. Tutto per non accontentare Roberto De Zerbi, che è particolarmente esigente sul comportamento della sua truppa.
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Per riassumere
A distanza di qualche mese, arrivano i primi risultati per i reclutati dell'OM. Con uno dei quali deludente, soprattutto fuori dal campo. In effetti, il comportamento disinvolto di Ismaël Koné non farebbe piacere internamente.
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