L'ASSE ha voluto onorare Joseph-Antoine Bell, portiere dei Verdi negli anni '90. Il portiere africano ha firmato con l'ASSE dopo essere stato vicino al passaggio all'FC Barcelona.
Oggi, settantenne vivace e ancora di rara eleganza, Joseph-Antoine Bell continua a promuovere il calcio africano, investendo con determinazione nella sua missione di Presidente dell'Ordine Nazionale delle Infrastrutture e delle Attrezzature Sportive della Repubblica del Camerun.
Lubo è magico
Joseph-Antoine Bell (Ex-ASSE): “Il Verde più talentuoso? Tra i Verdi, innegabilmente Lubo Moravcik. Un giocatore esperto, con grandi qualità tecniche, fisicamente capace di ripetere gli sforzi e dotato anche di un buon stato d'animo. E poi, il mio preferito: Titi Camara. Aveva il fuoco nelle gambe ma non ha beneficiato della fiducia dello staff. Sono rimasto sorpreso. Lo abbiamo riportato indietro per venti minuti, lo abbiamo lanciato in battaglia mentre eravamo indietro. Era giovane e fu addossata a lui la responsabilità di un possibile sfogo. Era ingiusto. Non aveva la libertà di esprimere tutto il suo talento.”
Grande disillusione in ASSE
Joseph-Antoine Bell (Ex-ASSE): “La semifinale della Coupe de France che perdemmo in casa contro il Nantes (0-1) nel 1993. Il cielo ci aveva aperto le porte. Mancavano 90 minuti all'andata a Parigi. Sfortunatamente, penso che lo sportivo fosse presi in ostaggio Abbiamo sicuramente sofferto per i problemi incontrati dal club. Ci sono state battaglie di potere nel contesto della presa di controllo dell'ASSE. Non sono sicuro che alcuni avrebbero apprezzato questo regalo fatto al presidente Laurent rappresentato. È stata una frustrazione enorme.”
Un trasferimento fallito al Barça
Joseph-Antoine Bell (Ex-ASSE): “Nel 1991 avrei potuto e dovuto firmare per il Barça. Ho ricevuto un telex di congratulazioni dal presidente del club catalano. Non c'era nulla di innocente o di gratuito in questo. Ero appena stato nominato Pallone d'Argento Africano. Non è stato facile però vendere ai soci l'arrivo di un portiere di 37 anni anche se si facevano molte domande sull'età e sul futuro di Andoni Zubizarreta e sui suoi 30 anni. Quindi non è successo, ma è stato comunque terribilmente gratificante. E alla fine ho firmato per il Sainté, per la mia più grande felicità.”
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