Flashback emozionante garantito con Thierry Henry che ripercorre il suo anno 2024 incredibilmente emozionante e ringrazia la Francia e il suo pubblico.
Alla ricerca di un nuovo progetto, Thierry Henry, 47 anni, ha una carriera da allenatore atipica. A fine carriera si è preso una lunga pausa prima di sedersi direttamente sulla panchina dell'AS Monaco, dove nulla ha funzionato. Deludente anche l’esperienza in Major League Soccer, in piena Covid, dalla parte di Montreal. Assistente del Belgio da allora, ha ritrovato il sorriso con la squadra junior francese, e in particolare in questo torneo olimpico dove ha vinto la medaglia d'argento nonostante una squadra indebolita nella finale contro la Spagna. Un vero motivo di orgoglio per il campione del mondo 1998, che quasi sentiva che la sua storia d'amore con la Francia fosse finita prima di questo incontro olimpico di Parigi 2024.
« Non ho mai visto uno stadio che fa ola dal calcio d'inizio ! Il pubblico è stato paziente e pronto ad incoraggiarci fin dall'inizio, mentre in generale con i francesi le cose possono peggiorare rapidamente se la partita non inizia bene. In nessun momento il pubblico ha fischiato, né all'inizio della competizione contro gli Stati Uniti né in semifinale, quando abbiamo perso 1-0 contro l'Egitto. È stato francamente straordinario. Grazie per sempre a Marsiglia, Bordeaux, Nizza e Lione. Ma sinceramente non pensavo di poter riavvicinarmi così al pubblico francese. Pensavo fosse finita », Ha sottolineato Thierry Henry in un'intervista a GQ Magazine.
« Le Olimpiadi superano tutto » per Thierry Henry
Un'ottima testimonianza per un allenatore che ha confidato il suo orgoglio per aver portato la sua squadra alla finale del torneo olimpico, anche se alla fine non c'è stata alcuna vittoria. Ma per il marcatore dei Blues e dell'Arsenal la missione era comunque compiuta, perché dal punto di vista personale ha saputo regalare felicità alla gente e alla sua famiglia presenti anche sugli spalti. “ Personalmente le Olimpiadi superano tutto per il semplice motivo che sugli spalti erano presenti i miei figli. Nonostante avessero visto video e immagini del 1998 e del 2000, non avevo potuto condividere tali emozioni con loro e con il mio Paese. Dopo il fischio finale contro la Spagna, il rivale che è in me era disgustato di non riportare l'oro alla Francia, ma vedendo i miei figli felici in tribuna, ho capito che era bellissimo quello che avevamo fatto », consegna l'allenatore delle speranze ormai senza club, ma che ammette che rimarrà per sempre segnato da questa avventura delle Olimpiadi.
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