Il lupo romano non ulula più. L'estate, tuttavia, preannunciava ottime cose con una finestra di mercato gestita magistralmente dal leader francese Florent Ghisolfi, che comprendeva in particolare gli arrivi di Matias Soulé, Mats Hummels, Samuel Dahl, Artem Dovbyk, Manu Koné, Enzo Le Fée , Alexis Saelemaekers e Mario Hermoso. Sulla carta i giallorossi avevano le carte in regola per disputare un'ottima stagione, mentre il club romano è a caccia di titoli da diversi anni: gli ultimi successi nazionali risalgono allo scudetto del 2001 e alla Coppa del 2008. La leggenda romana, Daniele De Rossi è stato licenziato il 18 settembre dopo un inizio di stagione deludente. In soccorso è arrivato il tecnico croato Ivan Jurić. Molto stimato in Italia, il nativo di Spalato aveva tutte le caratteristiche del medico ideale per fasciare le ferite di un Lupo ferito. Sfortunatamente, tutto non è andato come previsto.
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Furiosi per la decisione di licenziare un'icona del club, gli ultras giallorossi non si sono affrettati a esprimere la loro rabbia, al punto da spingere verso l'uscita la presidente e direttore generale Lina Souloukou, stanca delle minacce di morte ricevute dopo la partenza di Daniele De Rossi. Ivan Jurić è quindi arrivato in un clima tutt'altro che stabile. E nonostante i risultati piuttosto convincenti dei primi incontri gestiti (due vittorie e un pareggio in campionato, ovvero 7 punti su 9 possibili), la disapprovazione popolare ha posto i proprietari della famiglia Friedkin in una posizione molto delicata, quella di lavorare con il L'ombra di De Rossi aleggia nella mente di tutti. Tutti parlano della leggenda romana sin dalla sua cacciata. Giocatori, tifosi, giornalisti… Nessuno sembra aver pianto la partenza di De Rossi, che non facilita il lavoro di Ivan Jurić e del suo staff.
Una panchina in una zona sfocata
Se Ivan Jurić ha beneficiato per qualche tempo di risultati convincenti per salvare la sua posizione, ora non è più così. L'AS Roma non riesce a uscire dall'acqua e l'annegamento è più che mai previsto. Rimangono seri problemi nei contenuti prodotti, in particolare nel settore della difesa. Nelle sei giornate giocate sotto la guida del tecnico croato, i romani hanno subito complessivamente 11 gol, di cui otto nelle ultime tre partite. Le sconfitte contro Fiorentina (5-1) ed Hellas Verona (3-2) della scorsa settimana hanno lasciato il segno e messo in luce i problemi della retroguardia romana. La lite tra Gianluca Mancini e Ivan Jurić, venuti alle mani, dimostra che effettivamente esiste una spaccatura tra questo gruppo e questo staff. In attacco, la Roma si affida soprattutto agli errori individuali delle avversarie per segnare, come il passaggio sbagliato di Karol Linetty del Torino, che ha offerto un gol gratuito a Paulo Dybala durante la vittoria della sua squadra (0-1): “Non dovete farmi questa domanda, per me la squadra ha fatto bene, abbiamo fatto meglio del Torino. Oggi abbiamo commesso degli errori e ci sono stati errori degli arbitri che abbiamo pagato. Non vedo l'ora, mi interessa la prestazione», ha spiegato ieri Juric in conferenza stampa dopo la sconfitta contro il Verona. In mezzo a questa crisi, in Italia si interroga la discrezione o addirittura il silenzio totale di Florent Ghisolfi. L'ex DS di Lens e Nizza fa fatica a spegnere l'incendio.
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Inoltre, alla domanda sul suo ex allievo che ha allenato, Gian Piero Gasperini dell'Atalanta ha difeso l'amico Ivan Jurić: “Ivan è un buon allenatore, sa lavorare, se è supportato e può dare risultati. E' una situazione molto difficile a Roma, anche lui è solo e completamente abbandonato, fa di tutto per fare tutto quello che può“. Per molte settimane sulla stampa italiana circolarono voci, tra cui spiccava un improbabile imbroglio sulle colonne del La Repubblica che parlava di un possibile rientro di Daniele De Rossi, esonerato ma ancora sotto contratto fino a giugno 2027. Chiamare un terzo allenatore è stato poi definito una follia finanziaria per una società che deve stare attenta ai costi. In caso di esonero dell'ex allenatore del Torino, la scelta più plausibile era quella di richiamare Daniele De Rossi, ancora molto amato da tifosi e giocatori, sempre pronto a prendere in mano il cellulare per accettare un ritorno da eroe romano. Ma l’acqua è passata sotto i ponti e gli echi sembrano essere cambiati. Ora, infatti, si stanno valutando diversi candidati e la Roma potrebbe avere un terzo tattico nel giro di tre mesi. In pole position ci sarebbe Claudio Ranieri. Controllato anche il profilo di Roberto Mancini, recentemente esonerato dall'Arabia Saudita. Nelle voci si parla di Paulo Sousa, Edin Terzic, Graham Potter e persino Frank Lampard. Anche se Jurić ha guidato l'allenamento questo lunedì mattina, tutto fa pensare che il nativo di Spalato partirà nelle prossime ore…
Pub. IL 04/11/2024 18:00
– AGGIORNAMENTO 04/11/2024 19:05
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