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L’OL ora punta a mettere all’angolo l’avversario

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Corentin Tolisso durante l’OL – Nantes / ©loffprod

Dopo aver avuto difficoltà ad iniziare la stagione, l’OL è entrato in azione nelle ultime settimane. Con in particolare un pressing collettivo molto più alto che permette ai lionesi di essere più pericolosi.

L’attesa finalmente finirà. Dopo una pausa di oltre dieci giorni, i tifosi dell’OL si riuniranno con la loro squadra del cuore questa domenica, in trasferta Havre (15:00). Hanno lasciato i giocatori di Pierre Sage in buone condizioni contro il Nantes e con la quarta vittoria consecutiva, in tutte le competizioni. Questo successo è arrivato tre giorni dopo una grande vittoria contro il Ranger. Sei punti in totale, ma soprattutto la sensazione che l’OL avesse finalmente trovato il suo calcio. Roccia Saggio ha rifiutato di parlare di una squadra di Aindin, ma è chiaro che i principi voluti dall’allenatore da quando è alla guida non sono mai stati così visibili come nelle ultime settimane. Quella contro il Nantes è stata per molti osservatori la prestazione più riuscita, ma resta soprattutto il culmine di settimane di progressi, soprattutto sotto l’aspetto del pressing.

Quando l’OL sembrava spaccato in due a inizio stagione con uno sforzo individuale piuttosto che collettivo, l’allenatore del Lione è riuscito a riaggiustare le cose. Innanzitutto ritrovando fiducia con il passaggio al 3-5-2 per ripartire dai fondamentali come la scorsa stagione all’inizio del periodo provvisorio. Poi rischiando con il 4-3-3 o il 4-2-3-1, modulabile a piacimento. È anche questa tattica ibrida che consente all’OL di pressare l’avversario molto più in alto. Lo avevamo già visto contro lo Strasburgo con ottime occasioni Mikautadzema sequenze contro Lente e ilDI e le vittorie contro Glasgow e Nantes hanno rafforzato questa idea di pressing maggiore. Il gol di Malick Respirazione contro i Rangers per 1-0 è forse l’esempio migliore.

Dopo un tiro stoppato, l’OL cercherà di soffocare l’avversario alla ripartenza. Clinton Mata farà irruzione tra i piedi del suo avversario a 35 metri lungo la linea, permettendo a Rayan Cherki palleggiare e servire Fofana. Il secondo di Lacazette interviene ovviamente su un blocco centrale, ma la malizia di Fofana e il suo recupero dai 30 metri permettono all’OL di riconquistare il vantaggio. Sul terzo, i lionesi spingono gli scozzesi ad allungare mentre la voglia dell’avversario era di ripartire sul piede. Oltre al duello aereo vinto da Caleta-Car nel cerchio centrale, Tolissosufficientemente alto, impedisce Diomandé di cuoio controlla e la palla finisce sulla destra prima di concludere in porta con Fofana.

Ovviamente questo non si traduce sempre in un gol, ma il risveglio offensivo del Lione può essere spiegato anche da questa posizione molto più alta in campo. Nelle prime sette partite di Ligue 1, i lionesi hanno effettuato 113 recuperi alti (nei 40 metri avversari), secondi totali dietro all’RC Lens. Il fisico finalmente buono di Tolisso permette all’OL di pressare più in alto. Il lato del coltellino svizzero Maitland-Niles favorisce la posizione dell’inglese o come pistone destro con Cherki che si riallinea, oppure in terza posizione di centrocampista con Cherki in 10.

Lo abbiamo visto chiaramente anche contro il Nantes prima dell’intervallo. Non è ancora chiaro se questa pressione possa reggere contro una big del campionato o dell’Europa. In ogni caso, Pierre Saggio ha già preso di mira una lacuna nel suo desiderio di mettere all’angolo l’avversario: la velocità della sua difesa. “Quando pressiamo, ci esponiamo, quindi abbiamo un po’ più di velocità sulla nostra linea difensiva.” La scorsa stagione, Jake O’Brien ha svolto questo ruolo. In questa stagione, l’OL è senza il suo irlandese e la difesa è molto più pesante. Un fallimento da risolvere durante l’inverno?


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