DayFR Italian

Il Mondiale per Club, la mascherata che (quasi) nessuno vuole: Mondiale per Club 2025

-

Gala, Liberato dal desiderio. Questa canzone leggendaria, aggiornata durante gli Europei 2016, sarà ora l’inno del Mondiale per club. Una scelta non banale per una competizione che fatica a convincere società, giocatori, ma anche pubblico. Anche se la FIFA cerca di renderlo più sexy coppa, tanto cara a Gianni Infantino, è più che mai minacciata, in particolare a causa delle basse somme offerte dalle emittenti europee.

Nuovo format ancora più restrittivo ed emittenti timorose

Concluso il torneo previsto per l’avvicinarsi dell’inverno, in un certo anonimato, spazio ai lustrini e al copia e incolla dei Mondiali tra nazioni, una nuova divertente idea arrivata direttamente dalle teste pensanti dell’istanza. La Coppa del Mondo per Club 2.0 dovrebbe vedere la luce nel 2025, con una competizione che si svolgerà dal 15 giugno al 13 luglio negli Stati Uniti (Miami, Orlando, Seattle, Cincinnati in particolare). Un restyling per il torneo lanciato nel 2000 sotto l’egida della FIFA, che è cresciuto fino a contare 32 partecipanti. Tutto questo in un momento in cui crescono le critiche verso orari sovraccarichi e ritmi infernali.

Eliminare il Mondiale per Club. I giocatori, i club e la FIFA non ne hanno bisogno.

Javier Tebas a Gianni Infantino

Sorpresa: anche Gerard Piqué, il padre della Kings League, non è un tifoso, come ha fatto sapere in un’intervista rilasciata a Vertice : “Andrei alla FIFA e direi: “Ok, non fare questo Mondiale per club che hai creato adesso…” Capisco che vogliano generare più ricavi, ma per il bene del calcio penso che sarebbe meglio avere meno partite, più esperienze premium e più esclusive.» Di fronte al clamore, la FIFA è ancora altrettanto avida, che ha avuto il dono di esasperare il controverso Javier Tebas, presidente della Liga: «Signor Presidente Infantino, lei sa che non ha venduto i diritti di trasmissione del Mondiale per Club, sa che non ha venduto i diritti di sponsorizzazione. Eliminare il Mondiale per Club. I giocatori, i club e la FIFA non ne hanno bisogno. » Al contrario, Luis Enrique, l’allenatore del PSG, pensa che sia una buona cosa e questo “Tutti vogliono partecipare a questa competizione ».

Copiato dal vecchio formato della Coppa del Mondo, questo torneo offre quindi troppo poco. A peggiorare le cose, la mancanza di suspense è evidente, dal momento che i club europei dominano ampiamente questa competizione con 16 delle 20 edizioni vinte. Secondo le informazioni di La squadra, un indennizzo finanziario di quasi 40 milioni di euro è promesso a ciascuna delle 12 squadre europee – Real Madrid, Chelsea, Manchester City, PSG, Bayern Monaco, Inter, Porto, Benfica, Borussia Dortmund, Juventus, Atlético de Madrid e Salisburgo – che prenderà parte al concorso. Il problema è che le somme proposte dalle emittenti europee nel bando di gara del 24 settembre sono molto lontane dalle aspettative della FIFA, che conta su ricavi televisivi di circa 1 miliardo di euro. L’organismo internazionale, però, sta facendo di tutto per convincere quest’ultimo proponendo il pagamento dei diritti in quattro rate, sempre secondo il quotidiano sportivo. In sintesi: non ne vale la pena per i club, che guadagneranno di più durante una tradizionale tournée estiva in Qatar, Giappone o altrove.

Concorrenza in pericolo?

Nonostante le numerose critiche, la FIFA non sembra arrendersi e crede fermamente che questa competizione sarà un grande successo. In una performance piuttosto ridicola con DJ Khaled, Infantino ha dato tutto per vendere la concorrenza: « Come sapete, nel 2025 stiamo organizzando il torneo più incredibile. Questa volta porteremo i migliori club di tutto il mondo negli Stati Uniti. » Anche se lo sciopero globale dei giocatori non è più così utopico, è stata presentata una denuncia contro l’imposizione del calendario internazionale da parte della FIFA e David Terrier, presidente della FIFPRO Europe, il sindacato internazionale dei giocatori, ha dichiarato che questo torneo sarebbe “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”l’organismo internazionale dice che sta ascoltando. Lei è preoccupata per il problema, come dimostrano i vari incontri sul tema della tutela dei giocatori e il suo comunicato stampa, ma non sembra ancora aver preso completamente la testa in mano. Mancano ormai alcuni mesi per vedere se questa nuova folle idea vedrà la luce oppure no. In ogni caso, non sono sicuro che aiuterebbe a ravvivare l’interesse per il calcio.

Luis Enrique, dietro le quinte e sul palco

Related News :