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Pierre Sage rivela le sue verità su temi scottanti

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Un anno fa, Pierre Sage trascorreva il suo tempo con i giovani dell’Olympique Lyonnais, lui che ricopriva la carica di direttore del centro di formazione. Fu lì che incontrò John Textor, con il quale parlò regolarmente. Così, quando l’americano cercava una soluzione per sostituire Fabio Grosso, si è rivolto a Sage. Arrivato a ricoprire dapprima il ruolo di pompiere di turno, l’allenatore ad interim è poi diventato titolare fino al finale di stagione, segnato dalla folle ascesa in classifica dei Gones e dalla qualificazione all’Europa League. Dopo il diploma, Sage ha continuato l’avventura con i Les Gones e ha iniziato una nuova stagione da capo allenatore, con un mercato non facile da gestire.

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In effetti, diversi giocatori del Lione sarebbero potenzialmente in partenza, come Rayan Cherki. Ma quest’ultimo, il cui nome era menzionato a Parigi, al BVB e persino al Fulham, rimase e addirittura prolungò il suo contratto di locazione. Una cosa positiva soprattutto perché ha avuto un ottimo inizio di stagione. Sul set diDopo SU RMCPierre Sage ha menzionato il caso Cherki. “Non è affatto difficile da trattare con lui. Questa situazione riguarda il modo in cui affronta le partite. È un giocatore eccezionale nella capacità di far male agli avversari, ma che può mettere in difficoltà la squadra nel modo in cui difende o è stabile in partita. Quando dobbiamo ribaltare una situazione, spingere senza calcolare nulla, lui è un giocatore che può fare davvero quello che serve e portare quello che serve alla squadra.

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Sage parla della gestione di Cherki

Ha poi chiarito: “Il suo prossimo passo è riuscire ad avere una prestazione che si stabilizzi nel corso della partita e quindi risponda a tutti i momenti della partita. Nella durata della partita e delle partite. Per me, questa è la sfida oggi, ha fatto tre o quattro buone prestazioni, quindi ogni partita successiva è un grande incontro per lui e l’idea è che la serie sia il più lunga possibile. Avrei la tolleranza di dire che potrebbe sbagliarne uno di tanto in tanto, ma l’idea è che lo faccia di nuovo (…) Ciò che determina la sua buona prestazione è il momento in cui entra in azione. Se entra in azione prima di ricevere la palla, fa molto, molto male all’avversario, ma viceversa quando riceve la palla e viene fermato, l’azione avviene dopo aver ricevuto la palla… L’idea è capire cosa fa la differenza nel tuo gioco e quali sono questi dettagli: più veloce nell’affrontare il gioco, più veloce nell’agire, anche nel fermare la palla e ‘impegnare qualcosa nella direzione dell’avversario’.

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Successivamente ha risposto a domande riguardanti la convivenza tra Lucas Perri e Anthony Lopes, declassato all’interno del club in questa stagione. “La scelta di Perri è inizialmente un ingaggio da parte del club che arriva in una tempistica un po’ strana ma che corrisponde al mercato brasiliano visto che si gioca su un anno solare. Questo crea una situazione in un momento non proprio adatta visto il fatto che la squadra in quel momento non è ancora salva e ha bisogno di 35 punti. La decisione presa è stata quella di continuare così con Anthony Lopes fino alla fine della stagione, a condizione che le prestazioni fossero quelle che aveva prima di Natale. Lucas ha integrato poco a poco il gruppo, a partire dalla Coupe de e oggi è diventata una decisione del club far giocare Lucas e Antho in un altro ruolo.

Menzionati Zaha, Mikautadze, Lopes e Perri

Alla domanda se sarà sottoposto alle scelte del suo management sul caso Lopes, ha risposto: “Anche il mio posizionamento non è una mia decisione. Dipende da molte cose. Sono io che faccio giocare la squadra ma ci sono cose che vengono imposte soprattutto dal punto di vista contrattuale. Abbiamo avuto il caso di Rayan Cherki all’inizio della stagione, dove non gli è stato permesso di giocare finché non avesse prolungato il suo contratto. Dal momento che è istituzionale, come dipendente dell’Istituzione devo rispettare queste scelte”. Riguardo Lopes ha inoltre chiarito: “È un problema se ha un cattivo atteggiamento. In ogni caso ha il rispetto dei suoi soci, del suo club. Grida forte e chiaro che ama il suo club, assicura che gli altri possano lavorare in buone condizioni, anche se ha poche prospettive. Quando è in seduta dà il massimo per far sì che la seduta vada nel miglior modo possibile e se esce da questo quadro saprò ricordarglielo o lo faranno i suoi compagni. È difficile, ha un certo numero di anni alle spalle e non deve mettere in pericolo l’immagine che abbiamo di lui, perché nonostante tutto quello che viene detto, abbiamo una buona immagine di lui. E deve farlo durare.”

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L’allenatore dell’OL ha infine parlato della situazione di due reclute. Georges Mikautadze e Wilfried Zaha. Per quanto riguarda il georgiano, ha indicato: “Arriva a Lione con anticipazione e con una buona pressione, credo. Le prime partite non ha segnato. Ha l’occasione a Rennes, ma sbaglia il rigore. Ha diverse situazioni da gol, ha un livello di xG enorme rispetto al fatto che non ha segnato. E’ un giocatore che troverà il suo posto, è in procinto di capire la squadra, di unire le forze con gli altri. Per l’ivoriano, dal quale si aspetta di più, ha confidato: “Per il momento si sta allenando, quindi farà domanda per Le Havre. Ho avuto una bella discussione con lui la scorsa settimana sui problemi che abbiamo riscontrato. L’idea non è quella di sanzionare per il gusto di sanzionare. Deve capire cosa ci si aspetta da lui nel club e gli ho detto che abbiamo ingaggiato Wilfried Zaha, quindi vorremmo avere Wilfried Zaha. Per ora non si tratta delle sue qualità da giocatore, ma di convivere con la squadra. Il messaggio è arrivato…

Pub. IL 16/10/2024 12:18
Aggiornamento 16/10/2024 12:44

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