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Paul Biya: un’assenza prolungata che getta nella preoccupazione la classe politica

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Credito fotografico, Immagini Getty

Informazioni sull’articolo
  • Autore, Armand Mouko Boudombo
  • Ruolo, Giornalisti – BBC Africa
  • Twitter, @AmoukoB
  • Segnalazione da Dakar
  • 8 ottobre 2024, 17:07 GMT

    Aggiornato 28 minuti fa

Il numero 1 del Camerun è fuori dal Paese da più di un mese, il governo, il gabinetto civile e il suo partito RDPC cercano di rassicurare di fronte alla crescente preoccupazione.

L’assenza del presidente camerunense si ritrova in quasi ogni conversazione, sia nei dibattiti televisivi che sui social network, con la domanda che si ripete: “Dov’è Paul Biya?”

Paul Biya, 91 anni, ha lasciato il Paese il 2 settembre per prendere parte al Forum di cooperazione Cina-Africa (Focac) organizzato dal 4 al 6 settembre 2024.

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È da queste date che non ha più fatto apparizioni pubbliche. Annunciato alla 79esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, poi al vertice della Francofonia, il leader camerunense non si è presentato a questi incontri ai quali tuttavia non manca quasi mai.

Ha saltato anche la finale della Coppa del Camerun, che segna la fine della stagione sportiva del Paese, disputata una decina di giorni fa.

Questa assenza senza giustificazione dà origine a una serie di voci, senza mai dare luogo a una risposta né da parte del governo né da parte del partito al potere.

Ma l’8 ottobre, una trasmissione online all’estero ha annunciato la partenza del presidente camerunese. Ciò ha dato luogo all’uscita quasi contemporanea di due leader dell’RDPC, il partito di Paul Biya.

Credito fotografico, Immagini Getty

Jacques Fame Ndongo, segretario alle comunicazioni e membro dell’ufficio politico del partito: “Questa è una notizia infondata. Questo fantasmagorico stratagemma non deve scuotere la maturità politica, la lucidità e il patriottismo dei camerunesi e degli amici del nostro caro e bellissimo Paese”.

Allo stesso tempo, anche il segretario generale del partito, Grégoire Owona, ha reagito chiedendo giustizia. “Coloro che tentano con vari mezzi di ingannare l’opinione pubblica annunciando la morte del capo dello Stato camerunense devono pagare un prezzo elevato per una menzogna così cruda”, scrive questo funzionario, che è anche ministro del Lavoro nell’attuale governo.

“Poiché non hanno più alcuna coscienza umana, le istituzioni competenti devono reprimere questi impostori, da qualunque parte provengano e ovunque trasmettano. Siamo in una democrazia, ma la malizia e l’odio hanno un limite! » continua.

Reazioni dell’opposizione

Prima di questa uscita dei funzionari del partito al potere, l’ex deputata e attuale sindaco di Foumban, nell’ovest del paese, è andata ad esprimere la sua preoccupazione.

Critica il fatto che l’opinione pubblica è “ridotta a subire speculazioni diverse e provenienti da diverse fonti, compresi i social network, che rischiano di influenzare pericolosamente il normale corso della vita quotidiana dei cittadini e delle Istituzioni della Repubblica” .

Il presidente nazionale dell’Unione Democratica del Camerun, 5a forza dell’Assemblea Nazionale, “invita il Gabinetto Civile della Presidenza, il Portavoce del Governo e qualsiasi altra istituzione competente ove applicabile, in particolare il Consiglio Costituzionale, ad assumersi le proprie responsabilità nel fornire informazioni ufficiali informazioni alla gente, per porre fine a queste speculazioni pericolose che stanno peggiorando”, ha scritto nel suo comunicato stampa.

Il giorno prima, era stato l’avvocato camerunese residente in Francia e candidato dichiarato alle elezioni presidenziali dell’ottobre 2025, Christian Ntimbane Bomo, a scegliere una lettera aperta per esprimersi.

Nella sua missiva indirizzata a Samuel Mvondo Ayolo, direttore del Gabinetto Civile della Presidenza della Repubblica, il signor Ntimbane dichiara: “Il popolo ha il diritto di sapere se il Presidente della Repubblica è ancora capace di assumere il suo pesante e delicato incarico”.

L’avvocato camerunese continua: “Signor Ministro, dia un semplice comunicato stampa… Se ha preso ferie, lo dica. È suo diritto assoluto quello di prendere le ferie annuali come qualunque pubblico ufficiale, quale egli è. Se non sta bene, lo dica anche, un presidente della Repubblica può ammalarsi, e ha diritto alle cure, o anche all’evacuazione medica all’estero, come molti funzionari pubblici”.

L’avversario Cabral Libii, dal canto suo, ritiene che non ci sia davvero nulla di cui allarmarsi. Secondo lui “l’assenza e il silenzio” sono proprio il suo stile di gestione. “È un presidente che fa due discorsi all’anno”, si fa beffe del candidato presidenziale sconfitto.

“Paul Biya sta bene”

In un comunicato stampa diffuso martedì sera, il ministro delle Comunicazioni ha reagito a nome del governo.

Réné Emmanuel Sadi ha dichiarato che “il Capo dello Stato sta bene e si unirà al Camerun nei prossimi giorni”

Il ministro spiega “che in seguito al Summit Cina-Africa al quale ha preso parte attiva, il Capo dello Stato si è concesso un breve soggiorno privato in Europa. Resta comunque, come al solito, e dove si ritrova attento all’evoluzione della vita nazionale.

Invitando i camerunesi e i partner del Paese a non lasciarsi distrarre da “manovre di disinformazione”.

All’inizio della serata, anche il gabinetto civile della Presidenza della Repubblica, che gestisce gli affari privati ​​del Capo dello Stato, ha reagito in un comunicato stampa, affermando di voler rassicurare i camerunensi circa “l’ottimo stato di salute del Capo dello Stato.

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