2-0: Vittoria amara per Carvajal

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Un Madrid depresso e un po’ deprimente si è presentato stasera al Bernabéu contro il Villarreal de los Roig, un nuovo ricco che di solito ci costipa più del necessario. E lo ha fatto, peraltro, dopo un caloroso omaggio del Bernabéu ai campioni paralimpici spagnoli di Parigi 2024, tra cui, tra l’altro, Íñigo Llopis, oro nei 100 metri dorso e figlio di Luis Llopis, allenatore dei portieril’allenatore dei portieri che ha scolpito Thibaut e Andrey come sculture di divinità rinascimentali. Emozioni a parte, quanto poco al signor José Mourinho sono piaciute le distrazioni prima della partita, soprattutto con il malato ancora convalescente dalla visita dal dentista metropolitano e dal suo Austerlitz privato a Lille.

Così, ancora una volta gli undici di Carletto hanno messo in mostra una messa in scena noiosa come lo è di solito negli ultimi tempi. Una mousse al chapapote. Ancelotti, dannatamente tradizionale, insiste per i suoi nuovi fidati undici, con Valverde e Jude nei corridoi interni, colpisce al centro con il quarantenne Modric – che li prende – e va in panchina. Nei primi dieci minuti, giusto un lampo di Bellingham che gioca sempre con bastone, bombetta e smoking, e una scintilla accecante di Vini dalla sua parte; Sul fronte opposto, i gialli, con Baena al comando delle operazioni – e di ritorno al Bernabéu – hanno accumulato gli avvertimenti in zona Lunin. Tuttavia, data la mancanza di calcio e il dolce far niente Tattico del padre, la lavagna di Davide offre spesso soluzioni. Un breve corner preso al limite del primo quarto d’ora, che Bellingham ha lasciato passare, ha permesso all’Halcón Valverde di ricevere solo davanti, una vera imprudenza. El Pajarraco spara con violenza e, con un gran gol, supera il Real Madrid al Bernabéu. La palla ha colpito qualcuno e ha deviato. Doveva essere Baena: giustizia poetica.



Il gol iniziale non cambia però il copione della partita. Il Real Madrid era ancora carico del chacachá del treno, alterato solo dalle scosse elettriche di Camavinga in recupero a centrocampo, così come dalle esplosioni di genio e figura di Vinícius Junior sulla sinistra. E se quello che era successo prima era stato una scintilla, il Rio era sul punto di provocare due cortocircuiti nella difesa gialla, preludio di quello che sarebbe successo, soprattutto per il suo marcatore, il leggendario Kiko Femenía, di cui si ha la sentendo di essere già sul primo PC Fútbol.

Con Femenía già rimproverata per le malefatte del brasiliano e scrollandosi di dosso il dominio degli ospiti, il Real è riuscito a concludere la partita prima dell’intervallo. Bellingham tira vicinissimo al palo dal limite dell’area e Mbappé, ottuso, spreca un supersonico uno contro uno dopo un contropiede diretto da Vinícius. Anche Pepé, l’attaccante giallorosso, si è scontrato con Rüdiger ed è finito come un manichino per crash test. Poco più che ripercorrere un primo tempo con buone novità sul tabellone e non tanto sul gioco delle meringhe.

Tra la noia del desiderio di Toni e le nebbie dei ricordi di Kroos, il Madrid è tornato al verde tra gli applausi della parrocchia bianca per il tedesco, insieme ai suoi discendenti, presente in un palco al Bernabéu. Il Villarreal, invece, è stato coraggioso e non aveva intenzione di partecipare alla festa. Il campione d’Europa è sfuggito ad un netto rigore di Tchouaméni per un moderno fuorigioco da gamberetto.

Ciò che è direttamente inspiegabile è che Cuadra Fernández non ha espulso Femenía per secondo cartellino giallo dopo aver sanzionato un muro senza palla su Vini sparato in contropiede. Il botarato è il minimo che questo giornalista si aspetta nell’analisi arbitrale di Alberto Cosín.

IL giustiziacome direbbe Cristiano, si è rivolto a Vini, determinato a chiudere la partita, attirando come mosche i difensori, sempre minacciosi. Anzi, stasera Ancelotti ha inserito Goes per un Mbappé sconsiderato. La partita era ancora appesa ad un filo e i tifosi si preparavano ad un finale da cardiopalma. Vinícius ci ha risparmiato l’angoscia.

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Una semi foglia seccaviolento e micidiale, dal balcone dell’area al 72′ ha finito per seppellire le opzioni di un Villarreal eliminato, terzo in classifica fino a stasera. “Vinícus Ballon d’Or, Vinícius Ballon d’Or”, ha cantato con orgoglio il Bernabéu. Purtroppo, un colpo alla spalla pochi minuti dopo ha costretto alla sostituzione dell’allenatore brasiliano di Arda Güler. Dieci minuti finali, tra cambi, quasi senza sorprese, fino al finale tremendo, preoccupante e spiacevole con l’infortunio, forse gravissimo, di Carvajal con un pallone stupido in respinta. L’urlo di Dani ha spezzato il cuore di ogni tifoso del Real Madrid. Porca miseria mormorò gli Ancelotti.

>>>>>>>>Immagine articolo: 2-0: vittoria amara per Carvajal>>>>>>>>

Con questo sapore amaro, il Real Madrid finisce per fare i compiti, non senza difficoltà, prima dell’eterna e felice pausa delle Nazionali di turno e mette pressione alla capolista; un sollievo dopo la Wandalille subita nei giorni scorsi, oscurata nel buio più totale dall’infortunio di Carvajal. Buona fortuna, Dani.

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