I tifosi più radicali dei biancorossi hanno costretto lo stop alla partita e Simeone ha giustificato il loro gesto a fine partita.
Un’immagine d’altri tempi. Un attimo da una versione lontana, ancora incivile, del calcio. Il derby della capitale tra Atletico Madrid e Real Madrid, disputato al Metropolitano, è stato testimone di una delle più grandi vergogne ricordate negli ultimi tempi nel massimo calcio spagnolo.
Mentre altri presidenti e club hanno preso provvedimenti decisivi in tempo, come Florentino Pérez al Real Madrid e Joan Laporta al FC Barcelona, l’Atletico Madrid continua a lottare con un vero problema. Gli ultras vagano liberamente al Metropolitano, mettendo in imbarazzo una tifoseria che si sente sempre più disconnessa da loro.
Ieri un gruppo di radicali dislocati nel Fondo Sur – l’area riservata al Frente Atletico – ha preso il controllo della partita e ha causato la sospensione provvisoria di una delle partite più significative del calcio spagnolo. Un gruppo di individui incappucciati, ai quali i giocatori dell’Atletico sono stati quasi costretti a supplicare di cessare il loro comportamento, è riuscito a “rapire” uno spettacolo ad alto rischio.
L’incidente è scoppiato al 67esimo minuto. Qualche istante prima, il Real Madrid era passato in vantaggio grazie al gol di Militao, che aveva infiammato il pubblico di casa al Metropolitano.
Dopo essere stato oggetto di insulti per tutta la partita, Thibaut Courtois ha festeggiato con rabbia il gol girandosi per un attimo verso la tribuna. I gesti un po’ di sfida del portiere hanno scatenato la furia del Fondo Sur, ma nulla poteva giustificare quello che stava per accadere.
Questa sezione dello stadio rimane la casa degli ultras dell’Atletico Madrid. Enrique Cerezo e la dirigenza del club non riescono ancora ad affrontare questo gruppo radicale che offusca l’immagine del club, provocando il lancio di vari oggetti dagli spalti, che finiscono vicino a Courtois, legato all’Atletico.
Inizialmente il portiere ha raccolto diversi oggetti, tra cui accendini e bottiglie d’acqua – alcune con tappo, cosa vietata negli impianti sportivi – e li ha mostrati all’arbitro. Busquets Ferrer si è poi recato a bordo campo per raccogliere gli oggetti e ha ordinato un annuncio per avvisare la folla di fermare immediatamente il lancio degli oggetti.
Courtois si preparava a calciare dal fondo, ma dagli spalti continuavano a piovere oggetti. Senza esitazione, l’arbitro fermò la partita e mandò i giocatori negli spogliatoi in una scena imbarazzante per il calcio spagnolo che ha fatto notizia in tutto il mondo.
Non meno scioccante è stato vedere diversi giocatori dell’Atletico Madrid avvicinarsi al Fondo Sur per comunicare con i membri del Frente Atletico. I calciatori hanno avuto conversazioni faccia a faccia con un gruppo di individui incappucciati, troppo spaventati per rivelare la propria identità. Uno spettacolo fuori da un altro secolo.
In una partita in cui i giocatori hanno mantenuto un livello di calma per evitare un’escalation di tensione, è apparso evidente che l’Atletico Madrid si trova ad affrontare un serio problema con gli ultras. Non solo con loro ma anche con il modo in cui il problema viene affrontato o affrontato.
Le parole del Cholo Simeone al termine della partita hanno suscitato sorpresa e indignazione in tutto il mondo. L’allenatore argentino ha effettivamente giustificato il comportamento oltraggioso dei radicali e ha attribuito la colpa dell’intero incidente a Thibaut Courtois.
“Le persone che hanno lanciato quegli accendini, come è successo altre volte al Bernabeu, non avrebbero dovuto farlo, ma non aiutiamo la situazione neanche quando li provochiamo e poi si arrabbiano. Noi protagonisti dobbiamo cercare la calma e capire quando è il caso di festeggiare un gol, non guardando la tribuna”, ha detto, riferendosi chiaramente al comportamento di Courtois.