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con Trump, i viticoltori dell’Aveyron potrebbero essere preoccupati

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La presa del potere del presidente americano Donald Trump non è priva di preoccupazioni tra i produttori esportatori. Nell’Aveyron il settore vitivinicolo potrebbe risentire del promesso aumento dei dazi doganali.

I primi annunci del neoeletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump lasciano con il fiato sospeso molti dirigenti e imprenditori. In particolare quelle riguardanti i dazi doganali sui prodotti importati che potrebbero essere aumentati del 25%.

Una vera e propria guerra commerciale quella che intende scatenare chi si troverà ancora una volta a capo della prima potenza mondiale. E questo, con conseguenze in molti ambiti e che influenzerà anche le produzioni del dipartimento.

Da diversi anni Philippe Teulier, proprietario della tenuta Cros sulle colline di Chiaravalle, esporta diverse migliaia delle sue bottiglie all’estero. “Questo può rappresentare fino al 15% della mia produzione, o anche il 20% nelle migliori annate”, confida il viticoltore. «Esportiamo in una quindicina di Paesi ed è importante diversificare perché sappiamo bene che il commercio mondiale è particolarmente instabile. Dobbiamo aprire quante più porte possibili”.

E Philippe Teulier prende l’esempio del mercato russo che, per lui, “è crollato in pochi mesi. Soprattutto a causa della guerra ma anche del calo del potere d’acquisto in quel paese”.

Gli Stati Uniti rappresentavano il 22,4% delle esportazioni francesi di vini e liquori nel 2023

Per quanto riguarda l’export negli Stati Uniti, anche Philippe Teulier è in attesa. “A volte, dalle parole ai fatti, può esserci una differenza. Donald Trump è un personaggio particolarmente imprevedibile, scherza. Per il momento non ho avuto contatti con il grossista con cui lavoro negli Stati Uniti. Ma, in effetti, possiamo aspettarci un aumento dei dazi doganali nei prossimi mesi”.

Durante il suo precedente mandato, Donald Trump aveva già introdotto tasse sui prodotti europei. E il settore più colpito da un possibile aumento dei dazi doganali sarebbe quello del vino. Con poco più di 3,6 miliardi di euro, gli Stati Uniti hanno rappresentato il 22,4% delle esportazioni francesi di vino e liquori nel 2023, secondo i dati della Federazione francese degli esportatori di vino e liquori (FEVS).

Le sovratasse imposte sui vini dalla precedente amministrazione Trump tra ottobre 2019 e gennaio 2021 hanno comportato un calo delle esportazioni. Sconvolte anche dalla crisi sanitaria, le esportazioni di vino francese verso gli Stati Uniti sono diminuite nel 2020 del 23,4% (in valore) rispetto all’anno precedente.

Secondo Philippe Teulier, un nuovo aumento delle tasse comporterebbe necessariamente un aumento dei prezzi di vendita ma “i consumatori americani saranno molto probabilmente in grado di assorbire questo aumento”. I vini dell’Aveyron sono particolarmente apprezzati da una clientela con un potere d’acquisto piuttosto elevato, così come dagli intenditori che amano degustare una bottiglia di questo vino francese nei ristoranti o nelle enoteche americane.

“A New York in particolare ci sono molti negozi che vendono prodotti francesi e dell’Aveyron, vino, formaggi, ecc. È un piccolo motivo di orgoglio vedere i propri vini apprezzati in altri Paesi. Insomma, è un approccio che mi piace e che mi spinge a continuare a proporre vini anche all’estero”.

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