Il suo impegno nel Tarn contro la costruzione dell’autostrada A 69 Tolosa-Castres, e in particolare il suo sciopero della fame appeso alla cima di un albero, ne hanno fatto una figura nazionale dell’ecologia.
“Sono già venuto qui un anno e mezzo fa e volevo tornare per vedere i danni”, spiega Thomas Brail questo mercoledì 22 gennaio 2025 nel parcheggio dell’Intermarché a Soorts-Hossegor, dietro le recinzioni di protezione e ad un metro dalla trincea che ospiterà la linea da 400.000 volt. “Sono sorpreso dalla vicinanza di una linea del genere, a un metro di profondità, così vicina alla vita quotidiana delle persone e delle case, da essere aberrante. »
Thomas Brail arriva anche a produrre diversi video riassuntivi per spiegare la situazione. “Dobbiamo utilizzare lo strumento dei social network per portare la lotta a livello nazionale. Oggi le telecamere e i microfoni mi raggiungono e, in tutta umiltà, devo usare saggiamente questa copertura mediatica per aiutare le persone. »
“Passaggio di forza”
L’attivista traccia anche un parallelo con la lotta da lui condotta contro l’autostrada A 69. “Io sostengo questa opposizione locale perché i progetti sono gli stessi dell’autostrada. Non è stato seguito il parere sfavorevole del CNPN (Consiglio nazionale per la protezione della natura, ndr), pur trattandosi di un organismo nazionale. Si tratta ancora una volta di una mossa forte contro la maggioranza delle persone che si sono opposte dopo l’inchiesta pubblica. Stiamo mettendo ancora una volta in pericolo la democrazia. »
Thomas Brail, accompagnato dai membri del collettivo Stop THT40 e dall’alpinista Reva (preso in custodia dalla polizia e rilasciato la settimana scorsa durante l’evacuazione degli scoiattoli), ha fatto una breve incursione sul sito per avvicinarsi il più possibile alla foresta. Da amante degli alberi, ha ribadito il suo attaccamento alla natura e alla sua protezione, a questa lotta che porta avanti per le generazioni future denunciando decisioni “che ci fanno sbattere contro il muro mentre tutti gli scienziati ci mettono in guardia”.
Francia
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