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“Promuovere la biodiversità senza coprire la natura”

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l’essenziale
Responsabile del progetto Spazi Naturali Sensibili del consiglio dipartimentale dell’Aude, Vincent Dumeunier ci spiega come il turismo naturalistico, stimolato dalla crescente attrazione del pubblico per l’escursionismo, offra un valore aggiunto sia per gli abitanti del territorio che per i visitatori.

Si tratta di un asset di sviluppo proposto da circa dieci anni dal consiglio dipartimentale dell’Aude e che sembra accelerare attorno alla nuova strategia turistica e al lancio del nuovo marchio di destinazione: Aude, l’anima del sud.

Il turismo naturalistico, rispettoso dell’ambiente, di scoperta e di promozione della biodiversità, è in forte espansione nell’Aude. Tra gli strumenti di sviluppo: la competenza Spazi Naturali Sensibili del Dipartimento consente di realizzare, grazie ai proventi di un’imposta sulle transazioni immobiliari, investimenti sia per il ripristino di questi spazi naturali, ma anche per la loro apertura al pubblico . pubblico grazie agli sviluppi e alle azioni di sensibilizzazione portate avanti da enti locali, associazioni e partner privati.

“Adottiamo un approccio al turismo intelligente in cui ci prendiamo cura della biodiversità senza mettere la natura sotto copertura” riassume Vincent Dumeunier, responsabile del progetto Spazi Naturali Sensibili del consiglio dipartimentale dell’Aude.

Concretamente, il Dipartimento acquista spazi naturali che poi valorizza per renderli accessibili. Ad oggi se ne contano diciassette ai quattro angoli dell’Aude. “Otto si trovano nella Montagna Nera: Cubserviès, Ventazous, Lacalm, La Ferrière, La Grèze, Cod’Abrial, Bois Grand, la Rouge. Sei nelle Corbières: la foresta di Plos, La Bruyère, Bordegrande, Saint-Rome Fenouillères, La Ferronière e La Mugue si trovano a Lauragais, La Genevrière che ospita l’osservatorio dell’avvoltoio. Bugarach nell’alta valle dell’Aude e Bac Pégullier ai piedi della vetta più alta dell’Aude nei Pirenei In riva al mare, il Conservatoire du Littoral mette in risalto 3.000 ettari di spazio, con il Parco Naturale Regionale della Narbonnaise e i comuni interessati”.

In collaborazione con comuni, parchi naturali e associazioni ambientaliste, l’idea è quella di promuovere un turismo unico e tematico. “Ad esempio, all’Osservatorio Roc de Conilhac a Gruissan, promuoviamo soggiorni ornitologici con la Lega per la Protezione degli Uccelli su un sito riconosciuto in tutta Europa e che attira un pubblico con un notevole potere d’acquisto”.

Tartarughe in un centro urbano

Consapevoli della popolarità dell’escursionismo e delle attività da sviluppare in prossimità dei sentieri, i siti di osservazione potrebbero moltiplicarsi in futuro. È inoltre in fase di finalizzazione il progetto con l’inaugurazione prevista entro la fine dell’estate a Quillan, sullo stesso modello delle terrazze degli avvoltoi di Ginoles, di un punto di osservazione dei rapaci.

“Abbiamo tanti strumenti per promuovere il territorio e il suo patrimonio al grande pubblico” si rallegra Vincent Dumeunier la cui ambizione, sostenendo i leader di progetto e le autorità locali, “è migliorare la conoscenza del territorio”. “Qui abbiamo tutto in termini di biodiversità, con tutti gli ambienti naturali, da quelli più secchi a quelli più umidi, dal livello del mare fino ai 2.400 metri di altitudine, affinché residenti e turisti possano trovare quello che cercano”.

Biodiversità che può nascondersi anche in ambiente urbano come questa tartaruga locale, la testuggine palustre, che ha trovato rifugio in un abbeveratoio di un ex campo da golf a Leucate. Grazie ad un progetto realizzato dal sindacato misto Rivage e dal Comune, con il sostegno del Dipartimento, questa specie è visibile a tutti grazie in particolare alle attività proposte durante tutto l’anno.

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