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Promesso per un futuro luminoso dopo l’abbandono di Notre-Dame-des-Landes, l’aeroporto non decolla

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a terra – Il numero di passeggeri trasportati nel 2024 è ulteriormente diminuito, ma i segnali per il 2025 sono incoraggianti

Voleva vedere solo il lato positivo. I “segnali” che mostrano che il 2025 sarà quello di un nuovo inizio. Gli “sforzi” delle compagnie aeree che hanno rafforzato la propria offerta. O anche “la curva buona” di fine anno, che mostra la ripresa del traffico. Il direttore dell’aeroporto di Rennes, Yannick Bouillier, crede fermamente nel futuro della sua piattaforma, nonostante il buco d’aria che attraversa dagli anni del Covid.

Di proprietà del gruppo Vinci Airport e della regione Bretagna, all’aeroporto era stato promesso un futuro luminoso dopo l’annuncio dell’abbandono del progetto del mega aeroporto di Notre-Dame-des-Landes nel 2018. Sette anni dopo, la constatazione è tuttavia severa. Nel 2024, la piattaforma Saint-Jacques-de-la-Lande vedrà passare solo 512.000 viaggiatori. Lontano, molto lontano dagli 850mila passeggeri imbarcati nel 2019, quando l’aeroporto era in crescita. La pandemia c’è stata e ha tagliato le gambe a un apparecchio che tuttavia presenta argomenti di prossimità e presenta il vantaggio di essere “a misura d’uomo”.

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Il Rennes non è l’unico ad aver sofferto di Covid-19. In Francia, pochi aeroporti sono riusciti a ritrovare la vitalità pre-crisi. Solo i più grandi ce l’hanno fatta. “Il contesto non è favorevole ai piccoli aeroporti”, presume il direttore, che cita “il disimpegno di Air ” sui voli nazionali. E’ assolutamente vero. Solo che altre città come Nantes e anche Brest se la passano molto meglio. In questo contesto, è difficile sed(…)

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