PA circa tredici anni dalla sua chiusura, nel 2012, riaprirà l’ambasciata francese a Damasco. Lo ha annunciato il capo della diplomazia francese in un’intervista a Francia occidentale Sabato 18 gennaio.
“Ci stiamo preparando a ristabilire la nostra presenza a Damasco e in Siria”, ha dichiarato il Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri. Nel 2012, l’epoca è stata segnata da una violenta repressione della rivoluzione siriana da parte del regime di Bashar al-Assad, in un contesto in cui le condizioni di sicurezza erano considerate incompatibili con il mantenimento della rappresentanza diplomatica, indica il ministro.
La caduta del regime di Assad l’8 dicembre ha sconvolto questo stato di cose, il graduale ritiro della Russia, assorbita dalla guerra in Ucraina, e l’indebolimento dell’Iran e di Hezbollah sotto gli attacchi israeliani. nel sud del Libano avendo potenzialmente facilitato questo rovesciamento. Tuttavia, permangono incertezze sulla stabilità del Paese e sulla lotta ai gruppi terroristici che ancora vi operano.
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Rischio di proliferazione delle armi chimiche
Tra le priorità indicate dalla Francia, precisa il ministro, c’è la distruzione delle scorte di armi chimiche “non dichiarate”. In questo contesto, Jean-Noël Barrot annuncia anche l’imminente invio, “tra pochi giorni”, di una missione dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW). “Ho chiesto ad Ahmed al-Charaa […] Per saperne di più
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