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dopo il ciclone Chido l’essenziale pulizia dell’isola

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Tra le maggiori sfide che il territorio deve affrontare in questo periodo post-ciclonico, la gestione dei rifiuti. I Comuni, con l’aiuto dei residenti, stanno lavorando per liberare le strade da questi oggetti ingombranti. Esempio a Petite-Terre, l’intercomunalità collabora con aziende private per gestire tonnellate di rifiuti.

Chido non solo ha distrutto scuole, case e infrastrutture, ma ha lasciato dietro di sé montagne di spazzatura. Oggi la sfida è immensa; dobbiamo liberare le strade da questi oggetti ingombranti. A Petite-Terre, l’intercomunità lavora fianco a fianco con le imprese private per gestire tonnellate di rifiuti. Dieci agenti di riferimento li accompagnano sul campo, procedendo distretto per distretto. E i rifiuti sono raggruppati in più siti.

Abbiamo sentito i vicini, pensano che inizi a puzzare, dobbiamo reagire rapidamente. (…) Chiediamo innanzitutto ai residenti di fare lo smistamento, se questo non verrà fatto ci penseranno gli agenti delle aziende selezionate. Ci sono rifiuti verdi, rifiuti domestici, oggetti ingombranti.

Mohamed Nakad responsabile degli studi rhi sul riassorbimento delle abitazioni insalubri

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L’intercomunità Petite-Terre raccoglie i rifiuti dopo il passaggio del ciclone Chido

©Chafanti Ali Baco
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L’intercomunità Petite-Terre raccoglie i rifiuti dopo il passaggio del ciclone Chido

©Chafanti Ali Baco

Queste operazioni di pulizia sono state messe in atto dall’intercomunità nei primi giorni dopo il passaggio del ciclone Chido. Secondo Archadi Abassi, il presidente dell’intercomunalità Petite Terre, la strategia scelta è stata quella di attaccare inizialmente i 3 assi principali di Pamandzi e i 3 assi principali di Labattoir per consentire alla popolazione di spostarsi facilmente. In secondo luogo le strade intercomunali e comunali e infine i quartieri. Le operazioni di pulizia proseguiranno fino alla fine di gennaio.

Non riguardano solo Petite-Terre. È stato creato un gruppo di lavoro per monitorare la gestione dei rifiuti in tutta l’isola. Riunisce la prefettura, SIDEVAM, CADEMA e DEAL.

Una volta che questi rifiuti sono stati rimossi da tutti i quartieri e villaggi, vengono collocati in zone cuscinetto. (…) Là il lavoro immenso che resta da fare è gestire queste zone cuscinetto e lì bisognerà fare i conti con le macchine che abbiamo o che non abbiamo. (…) Questo lavoro probabilmente durerà altri sei mesi, a Mayotte abbiamo solo una discarica che è a Dzoumogné e non possiamo buttare tutto lì.

Houssamaoudine Abdallah, presidente della SIDEVAM

SIDEVAM si rivolge quindi alle eco-organizzazioni che gestiscono, ad esempio, pneumatici, tessuti o anche lamiere. Queste ultime vengono lavorate nel nord dell’isola in un’eco-organizzazione che riceve 220 tonnellate di lamiera al giorno dopo il ciclone Chido, rispetto alle 0 prima di Chido.

La SIDEVAM e le autorità intercomunali stimano il costo della pulizia dell’isola in 20 milioni di euro.

Francia

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