Se giovedì il PS non ha censurato François Bayrou, il resto del PFN attende di conoscere la posizione dei socialisti sui testi di bilancio per riflettere sul futuro della coalizione.
La nave del Nuovo Fronte Popolare non ha mai oscillato così forte. Assumendo giovedì la decisione di non censurare il governo di François Bayrou, i socialisti si sono distinti, per la prima volta nella legislatura, dai loro alleati di sinistra. Secondo il partito della rosa, «concessioni» i risultati programmatici ottenuti durante le lunghe trattative con il Primo Ministro hanno giustificato la mancata sanzione immediata di quest’ultimo. “Sul campo, la gente dice che non vuole più Macron ma ci ringrazia per aver cercato di salvare i mobili”, riferisce il deputato Philippe Brun, uno dei negoziatori del PS. A rischio, però, di isolarsi a sinistra, e soprattutto di dare un colpo pericoloso al PFN. “È una rottura di palle”ha ammesso un caro amico di Olivier Faure prima dell’esame della mozione di censura.
Nonostante queste gravi divergenze strategiche e le forti critiche rivolte al PS, in particolare da parte degli Insoumi, nessuno a sinistra si è preso il rischio di formalizzare…
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