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E i dipendenti alloggiati al piano di sopra, le vittime sono state addirittura deferite alla giustizia per aver presentato documenti d’identità falsi. La decisione è caduta il 12 dicembre 2024. I sei giovani, che dicono di averlo fatto “vissuto all’inferno” e sono stati supportati nel loro percorso legale da sindacati e associazioni condannato alla pena detentiva sospesa (tre mesi per cinque di essi e due mesi per l’ultimo). Hanno fatto appello.
Le indagini sono continuate
Poche settimane dopo, la vicenda prese un’altra piega. Quello che ci si aspettava quando è scoppiata la vicenda. E questa volta ad essere presi di mira non sono i dipendenti alloggiati e privi di documenti. L’accusa rivela di aver smantellato “un giro di traffico di esseri umani”.
Se, a seguito del controllo del CODAF dell’aprile 2024, un’indagine preliminare fosse stata affidata dalla Procura di Albi alla sezione OLTIM (Ufficio per il contrasto al traffico illecito di migranti –
polizia di frontiera) di Tolosa e DDETS 81 (Direzione dipartimentale per l’occupazione, il lavoro e la solidarietà), le indagini sono poi proseguite, a partire dall’ottobre 2024 a seguito di rogatoriain co-referral con il GIR (Gruppo Interministeriale di Ricerca) di Tolosa e l’OCLTI (Ufficio centrale per la lotta al lavoro nero), precisa il pubblico ministero Stéphanie Bazart.
“Il lavoro di qualità di questi quattro servizi ha consentito lo smantellamento di una rete di tratta di esseri umani che ha consentito lo sfruttamento e l’inserimento di dipendenti in condizioni contrarie alla dignità umana, caratterizzate in particolare da lunghi periodi di lavoro di gran lunga superiori alle tariffe orarie legali per lavoratori fortemente ridotti, retribuzioni non dichiarate e alloggio in locali non idonei.
Cinque persone (tre uomini e due donne, di età compresa tra 39 e 45 anni) furono arrestati il 13 gennaio ad Albi e nella regione pariginaaggiunge l’accusa.
Da, il ristorante è chiuso.
Quattro accuse
Quattro persone si sono presentate giovedì 16 gennaio al gip e
accuse contro i capi di “ tratta di esseri umani in banda organizzata”, “impiego, in banda organizzata, di uno straniero non in possesso di nulla osta al lavoro”, “esecuzione, in banda organizzata, di un lavoro nascosto »“Assistenza all’ingresso, alla circolazione o soggiorno illegale di uno straniero in Franciaavente per effetto di sottoporlo a condizioni incompatibili con la dignità umana”, “retribuzione inesistente o insufficiente di più persone vulnerabili o dipendenti”, “sottomissione di più persone vulnerabili o dipendenti da condizioni di lavoro indegne” e, infine, il riciclaggio di denaro organizzato dalle bande.
530.000 euro di beni criminali
Tre di loro sono stati inseriti custodia cautelareil quarto posto sotto controllo giudiziario.
“Ad oggi sono state identificate 18 vittime. L’operazione giudiziaria ha portato al sequestro di beni di delitto per oltre 530.000 euro, costituiti da contanti, conti bancari, veicoli, gioielli e orologi di lusso“, conclude l’accusa.
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