DECRITTO – L’esportazione è diventata più che mai l’ancora di salvezza di un’economia in difficoltà. Pechino ha registrato una crescita del 5% nel 2024, la performance più debole dal 1990, pandemia a parte.
Attenzione all’acqua ferma, ricorda una famosa pubblicità. Questo slogan dovrebbe applicarsi alla Cina alla vigilia di un tortuoso Anno del Serpente, gravato dalle incertezze geopolitiche al momento del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La seconda economia più grande del mondo ha registrato una crescita del 5% nel 2024 secondo i dati rivelati da Pechino il 17 gennaio, la performance più debole dal 1990, pandemia a parte. Questa cifra tonda, esattamente in linea con l’obiettivo fissato dal regime comunista, alimenta crescenti dubbi sull’affidabilità delle statistiche ufficiali, in un clima di rafforzata censura nel terzo mandato del presidente Xi Jinping.
Grazie ad un incremento del 5,4% nell’ultimo trimestre, trainato dalle esportazioni, il colosso ha mantenuto la sua scommessa, dopo il crollo estivo ma sta sprofondando nell’inverno demografico, perdendo altri 1,3 milioni di abitanti secondo l’Ufficio nazionale di statistica. Di fronte a “un ambiente severo” in termini di…
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