In mancanza di un acquirente, il gruppo con sede a Lot-et-Garonne avrebbe potuto raggiungere un accordo con i suoi creditori.
Quali sono le prospettive per i 6.500 dipendenti dei negozi GiFi? È prevista per questo giovedì, 16 gennaio, nella mattinata, una riunione straordinaria del Comitato economico e sociale (Cse) del gruppo in grande difficoltà, si apprende mercoledì da fonti sindacali. In assenza di un acquirente, sembrerebbe delinearsi uno scenario di ripresa: secondo La Lettera le banche creditrici della catena di negozi, con sede a Villeneuve-sur-Lot (Lot-et-Garonne), avrebbero accettato di cancellare 470 milioni di euro di debito in cambio dell’impegno del suo fondatore, Philippe Ginestet.
Dovrà depositare 270 milioni di euro dalla sua holding di controllo come garanzia, dopo la vendita di beni e azioni della società, e ritirarsi dalla direzione operativa del gruppo che dirige dal 1981, riferiscono i media. specializzato. Contattati, il portavoce e l’avvocato della GiFi non hanno confermato tale informazione ma quest’ultimo, Me Christophe Dejean, ha parlato di una giornata “decisivo” questo mercoledì.
“devolvere”
Secondo i sindacati della marca, il periodo di conciliazione aperto l’anno scorso tra GiFi e i suoi creditori sotto l’egida del tribunale commerciale di Tolosa, che lo ha già prorogato due volte, termina a mezzanotte. “C’è incertezza su tutto ciò che sta accadendo, molti soldi in gioco e molta disinformazione. Il CSE che doveva svolgersi oggi è rinviato a domani, non è certo per niente”ha dichiarato Laurent Mardaga, portavoce dell’associazione intersindacale CFDT-FO-CFTC.
A metà novembre, l’avvocato di GiFi lo ha dichiarato “priorità assoluta” di Philippe Ginestet, 70 anni, era “consegnare nelle migliori condizioni possibili” garantire lo sviluppo della catena che impiega circa 800 persone nel Lot-et-Garonne e 6.500 in Francia. I potenziali acquirenti avevano espresso il loro interesse ma alla fine nessuno ha fatto un’offerta. A marzo, il gruppo aveva annunciato un accordo bancario per rinegoziare il proprio debito dopo aver chiesto aiuto al Comitato interministeriale per la ristrutturazione industriale (Ciri), un servizio governativo incaricato di sostenere le imprese in difficoltà.
Oltre alla concorrenza dei negozi Action o Maxibazar, nonché delle piattaforme Internet come il sito cinese Temu, l’attività di GiFi è stata danneggiata da un cambiamento del sistema informatico nel corso del 2023, che è andato male. I sindacati, che temono l’uscita da Villeneuve-sur-Lot, accolgono con favore uno scenario ulteriormente favorevole “una struttura locale”. Ma si interrogano “gestione caotica dal 2017”con “negozi in perdita e magazzini obsoleti”e stima “che per restare competitivi sarà certamente necessario un PSE (piano sociale, ndr)”.
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