DDa quando abbiamo i postumi di una sbornia (o “veisalgia” per gli scienziati)? Presumibilmente molto più tempo dell’invenzione del vino e di altre bevande fermentate. Infatti, 10 milioni di anni fa, i nostri antenati avrebbero potuto consumare frutti caduti a terra, potenzialmente marci e quindi carichi di alcol. Tuttavia, se questo consumo presenta un vantaggio dovuto alla ricchezza di calorie dell’etanolo, con le sue 7 kcal/g rispetto alle sole 4 dei carboidrati o delle proteine, non è privo di un controeffetto di cui i nostri predecessori probabilmente si sono presto accorti: l’alcol prima ti rende felice… poi malato.
In effetti, il nostro organismo non è ben adattato a questo consumo, e l’alcol resta tossico, anche se l’evoluzione ha fatto il possibile stabilizzando nel nostro genoma una mutazione nel gene che codifica per l’enzima ADH4 (alcol deidrogenasi 4), che lo rende quaranta volte più efficiente nell’effettuare la prima fase della disintossicazione dall’alcol. Questa mutazione, tuttavia, non ci rende immuni dagli effetti dell’alcol.
LEGGI ANCHE Ubriaco senza aver bevuto alcol: conosci la sindrome da fermentazione intestinale? Appena ingerito, l’alcol supera rapidamente lo stomaco per arrivare nell’intestino, quindi nella circolazione sanguigna (si rileva nel sangue pochi minuti dopo l’ingestione), quindi irrigando tutti i nostri organi, compreso il cervello (i primi effetti sono poi l’olfatto ) e il fegato (il secondo eff […] Per saperne di più
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