Questa revisione includerebbe in particolare i tumori, i disturbi psicologici e respiratori. Queste patologie sono sempre più legate alle esposizioni professionali, richiedendo un adeguamento dei criteri per garantire un trattamento equo.
Riconoscimento delle malattie professionali: un sistema obsoleto da rivedere
L’attuale sistema di riconoscimento delle malattie professionali, basato su tabelle allegate al Codice della previdenza sociale, non riflette più il progresso scientifico. Molte patologie legate alle esposizioni lavorative non vengono riconosciute, rendendo complesso l’accesso ai risarcimenti per i dipendenti. L’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria sul lavoro (ANSES) sottolinea che queste tabelle, sebbene essenziali, sono talvolta obsolete nei loro criteri. Ad esempio, i metodi diagnostici richiesti da alcune tabelle non corrispondono più alle attuali pratiche mediche.
Per rispondere a questo problema, ANSES raccomanda una revisione di queste tabelle. Propone di semplificare la designazione delle malattie sulla base di termini medici riconosciuti ed eliminando i dettagli tecnici obsoleti. Raccomanda inoltre di armonizzare i tempi di trattamento tra il regime generale e quello agricolo e di estenderli per consentire diagnosi mediche appropriate.
Considerazione più ampia delle patologie emergenti
Tra le proposte di punta dell’ANSES c’è l’integrazione di 40 nuove patologie con un legame provato o probabile con l’esposizione professionale. I tumori occupano un posto importante, in particolare quelli che colpiscono i polmoni, il seno, la laringe o anche il colon, spesso legati all’esposizione a radiazioni, sostanze chimiche o anche a condizioni lavorative come il lavoro notturno. L’agenzia evidenzia anche disturbi non tumorali, come malattie mentali, patologie respiratorie (come l’asma) e disturbi cardiovascolari.
Oltre a queste aggiunte, l’ANSES sottolinea l’importanza di tenere conto dei rischi della poliesposizione, dove diversi agenti nocivi interagiscono per causare malattie multifattoriali. Questa visione globale consentirebbe di includere più lavoratori vittime di malattie precedentemente non riconosciute. Tuttavia, spetta allo Stato adottare o meno queste raccomandazioni, che lasciano ancora incertezza su una riforma efficace.
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Scritto da Anton Kunin
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