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Questo semplice test delle urine potrebbe permettere di individuare molto presto il cancro più mortale – edizione serale Ouest-

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Entro l’edizione serale.

Ecco una svolta che promette di migliorare l’individuazione del cancro ai polmoni, di gran lunga il più mortale. I ricercatori dell’Università di Cambridge in Inghilterra stanno sviluppando un test delle urine che rileva le “cellule zombi”.

Il cancro al polmone è il terzo più comune. Ma è molto più avanti quando si tratta di mortalità. L’Istituto nazionale contro il cancro stima che il numero di nuovi casi in Francia sarà pari a 52.777 solo nel 2023. Nello stesso periodo, questo cancro ha ucciso più di 30.000 persone. Le possibilità di sopravvivenza a cinque anni sono particolarmente basse quando le cellule tumorali si diffondono in tutto il corpo. Nonostante tutto, le cure stanno progredendo. Da qui l’importanza di poter individuare il tumore maligno il più rapidamente possibile.

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Rilevamento di “cellule zombi”

Da questo punto di vista, i ricercatori britannici hanno intrapreso una strada promettente. Un team del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Biotecnologia dell’Università di Cambridge ha sviluppato un test delle urine, che rileva le cellule che compaiono nelle prime fasi della malattia. Queste cellule cosiddette “zombi” lo sono “vivo, ma incapace di crescere e dividersi. Sono queste cellule che danneggiano i tessuti riprogrammando il loro ambiente immediato per favorire la comparsa di cellule tumorali.spiega l’università.

Per individuarli, il test, presentato come pionieristico dal quotidiano L’Indipendente si concentra sulle proteine ​​che si trovano a livelli più elevati in presenza di queste cellule zombi. I ricercatori hanno sviluppato una soluzione “iniettabile che interagisce con le proteine ​​delle cellule zombie e rilascia un composto facilmente rilevabile nelle urine, segnalandone la presenza”.

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Speranze per altri tumori

Per ora il processo ha funzionato sul mouse, spiega l’ La professoressa Ljiljana Fruk, che dirige il programma di ricerca insieme al dottor Daniel Munoz Espin. La sua efficacia sull’uomo resta da dimostrare. “ Abbiamo quasi completato un test funzionale delle urine, che rileverà il cancro prima ed eviterà la necessità di procedure invasive, ma questo test ha un potenziale per altri tumori”.assicura lo scienziato. Prossimo passo: organizzare studi clinici che, a seconda dei risultati, consentiranno di generalizzare o meno lo screening.