I ricercatori hanno monitorato le abitudini alimentari di questi svedesi per 22 anni e hanno scoperto che il consumo regolare di bevande zuccherate è associato ad un aumento del rischio di ictus e aneurisma.
Uno studio svedese su quasi 70.000 partecipanti evidenzia gli effetti dannosi delle bevande zuccherate, compresi i succhi di frutta, sul cuore. A differenza dei pasticcini o del cioccolato, queste bevande aumenterebbero ulteriormente il rischio di malattie cardiovascolari, come rivela Frontiers in Public Health, riportato da Le Figaro. I ricercatori hanno monitorato le abitudini alimentari di questi svedesi per 22 anni e hanno scoperto che il consumo regolare di bevande zuccherate è associato ad un aumento del rischio di ictus e aneurisma.
Anche senza zuccheri aggiunti, i succhi di frutta contengono tanto zucchero quanto la soda. Un bicchiere di succo d’arancia o di mela, ad esempio, contiene la stessa quantità di zucchero di una bibita, e un bicchiere di succo d’uva ne contiene ancora di più. Questo studio rivela che il consumo eccessivo di queste bevande, prive di fibre e proteine che danno un senso di sazietà, favorisce un apporto calorico eccessivo e picchi glicemici. Guillaume Walther, professore di fisiologia cardiovascolare sperimentale all’Università di Avignone, spiega ai nostri colleghi: “È anche comune consumare un bicchiere di soda fuori dai pasti, il che provoca un ulteriore picco glicemico, con un impatto maggiore sul rischio di malattie cardiovascolari .
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Si evidenzia che bere più di otto bicchieri di bevande zuccherate a settimana è associato a un aumento del rischio di ictus ischemico del 19% e di un aneurisma dell’aorta addominale del 31%. Inoltre, queste bevande favoriscono l’ipertensione e l’aumento del colesterolo, due fattori importanti nello sviluppo di patologie cardiache.
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Attenzione ad una dieta troppo restrittiva
Ma sorpresa: i risultati di questo studio mostrano che un consumo moderato di dolci come pasticcini o cioccolato, fino a 14 porzioni a settimana, è associato a una riduzione del 30% del rischio di malattie cardiovascolari, rispetto a un consumo molto elevato e limitato. Suzanne Janzi, ricercatrice dell’Università di Lund e autrice dello studio, sostiene che questi risultati non devono essere visti come un invito a consumare più zucchero, ma sottolinea che una dieta troppo restrittiva potrebbe, infatti, avere effetti negativi sulla salute, soprattutto nelle persone che già soffrono di problemi di salute.
Questo studio suggerisce quindi che la fonte dello zucchero gioca un ruolo determinante nel suo impatto sulla salute cardiovascolare. Mentre le bevande zuccherate dovrebbero essere limitate per evitare un aumento del rischio di malattie cardiache, il consumo moderato di dolci potrebbe avere effetti benefici inaspettati. La chiave sembra quindi risiedere nel giusto equilibrio, piuttosto che nell’eliminazione totale dello zucchero.
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