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sintomi, vittime, cause… Quello che sappiamo dell’epidemia nella Repubblica Democratica del Congo

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Da diverse settimane una malattia sconosciuta preoccupa le autorità sanitarie della Repubblica Democratica del Congo. Ecco le prime informazioni su quella che ancora oggi viene chiamata “malattia X”.

Non ha ancora un nome ma sta già facendo molto rumore. Alla fine di novembre è stato emesso un allarme relativo a una malattia sconosciuta identificata in ottobre a Panzi, una zona remota nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Questa località, particolarmente di difficile accesso durante questo periodo piovoso, soffre di “condizioni sanitarie molto difficili”, tra cui “difficoltà nella fornitura di medicinali”, ha sottolineato il Ministro della Sanità Pubblica della RDC in una conferenza stampa giovedì 5 dicembre.

Gli esperti sono stati inviati dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per indagare sulle cause dell’epidemia. “Si sta facendo ogni sforzo per determinare la causa della malattia, comprenderne le modalità di trasmissione e organizzare una risposta adeguata il prima possibile”, ha rassicurato in un comunicato il dottor Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’OMS per l’Africa. Il Ministero della Salute ha escluso il Covid-19, ma potrebbe trattarsi di una versione più grave dell’influenza stagionale che attualmente circola nel Paese.

Anche la “malattia X” assomiglia all’influenza: è caratterizzata da sintomi come febbre, mal di testa, naso che cola, tosse e persino dolori muscolari. I casi più gravi soffrivano di difficoltà respiratorie. La malattia colpisce soprattutto i bambini sotto i 5 anni, che rappresentano il 40% dei casi. Anche l’Africa CDC, il centro africano per il controllo delle malattie, menziona un “alto tasso di mortalità tra i bambini” in un comunicato stampa pubblicato lunedì 9 dicembre.

Le ultime informazioni comunicate dal ministro della Salute parlano di 71 decessi, di cui 27 in strutture sanitarie, e 44 denunciati dal medico curante sul posto. Le autorità sanitarie stimano che l’8% dei casi colpiti muoia, soprattutto perché la popolazione è particolarmente fragile. La regione è infatti colpita dal tasso di malnutrizione più alto del Paese: ne sono colpiti più di 6 bambini su 10. E altre malattie, come la malaria o il vaiolo delle scimmie, circolano tra la popolazione. Di fronte a questa situazione, il Ministro della Sanità della RDC ha lanciato la “massima allerta”. Nonostante tutto vuole essere rassicurante, ritenendo che “è qualcosa che possiamo contenere localmente”. Non c’è quindi – per il momento – alcun motivo di temere un’epidemia globale.

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