“C’è una vera e propria contrapposizione tra due epidemie: quella della tossicodipendenza e quella dell’HIV”, afferma Othmane Bourouba, presidente di AIDS Algeria. Per questo motivo ritiene che la lotta alla droga sia un elemento cruciale per ridurre i casi di contaminazione da HIV.
“Secondo me, la tossicodipendenza costituisce, in Algeria, una crescente crisi sanitaria pubblica che alimenta direttamente l’epidemia di HIV”, lamenta. Secondo lui, i consumatori di droga per via parenterale sono ad alto rischio di trasmissione dell’HIV, ma questa non è l’unica via di contaminazione.
“In effetti, l’uso di droghe, per via iniettiva o meno, porta anche a comportamenti a rischio, in particolare alla perdita delle capacità cognitive che possono portare le persone a prendere decisioni sbagliate di fronte a una situazione rischiosa, come il sesso non protetto”, avverte.
Inoltre, la polidipendenza, ovvero l’uso simultaneo di droghe leggere e pesanti, aumenta ulteriormente il rischio, perché può portare a comportamenti ancora più pericolosi.
Inoltre, la dipendenza dalla droga ha conseguenze devastanti sulle famiglie. Molte famiglie si trovano ad affrontare un vero e proprio massacro familiare, poiché la dipendenza dalla droga distrugge vite e case, e, molto spesso, i genitori si ritrovano impotenti di fronte alla situazione.
“La mancanza di strutture e di operatori specializzati rende difficile il trattamento dei tossicodipendenti, il che complica ulteriormente la lotta contro questa epidemia”, afferma. Per questo ritiene importante ripensare il trattamento dei tossicodipendenti, rafforzando le strutture specializzate e coinvolgendo la società nella prevenzione e nel sostegno.
Bourouba assicura che la lotta contro la tossicodipendenza deve essere affare di tutti, cioè del governo, della società civile e dei cittadini. “Tutti devono lavorare insieme per arginare questa crisi ed evitare una profonda disintegrazione sociale.
La prevenzione, l’educazione e l’accesso alle cure devono essere priorità per evitare che questa epidemia provochi danni irreversibili”, raccomanda. Infine, per ridurre i casi di contaminazione da HIV, “è imperativo combattere più efficacemente la tossicodipendenza, migliorando l’assistenza ai tossicodipendenti, riducendo i comportamenti a rischio e attuando una strategia di prevenzione più mirata”, conclude.
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