Ieri è stato organizzato ad Algeri un incontro, in occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, durante il quale i partecipanti hanno sottolineato l’importanza della prevenzione di questa malattia e di un accesso equo ai servizi sanitari senza discriminazioni o stigmatizzazioni.
In un discorso letto a suo nome dal direttore generale della prevenzione del ministero, Djamel Fourar, il ministro della Sanità, Abdelhak Saihi, ha affermato che “questo incontro rientra nel tema globale ”Seguiamo la via dei diritti” e lo slogan nazionale: ”Insieme per l’accesso universale”, per sottolineare l’importanza di offrire a tutti un accesso equo ai servizi sanitari, senza discriminazioni o stigmatizzazioni”, nonché “il miglioramento della la qualità della vita delle persone che hanno contratto l’HIV/AIDS mentre si lavora per sradicare questo problema di salute pubblica.
L’obiettivo generale di questa Giornata Mondiale “è rafforzare la risposta per eliminare l’AIDS entro il 2030, ponendo l’accento su un’assistenza sanitaria equa e di qualità”, aggiunge Saihi, precisando che questa giornata costituisce anche “un’occasione per ricordare che l’Algeria ha sancito il diritto alla salute come diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, garantendo a tutti i cittadini la tutela della propria salute e la lotta contro le malattie epidemiche ed endemiche”.
In questa occasione, il ministro ha elogiato “la qualità del partenariato tra l’Algeria e il Programma congiunto delle Nazioni Unite contro l’HIV/AIDS (UNAIDS), che ha permesso al paese di compiere progressi significativi nella lotta contro questo virus” . Ha inoltre elogiato “gli sforzi del Comitato nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie sessualmente trasmissibili/AIDS (CNPLS) per la qualità del lavoro svolto”.
Il ministro ha sottolineato “il desiderio dell’Algeria di raddoppiare gli sforzi per invertire la progressione di questa pandemia globale e garantire l’accesso pieno e gratuito a tutti i servizi sanitari, compresi lo screening e il trattamento”.
“Grazie a questa risposta nazionale multisettoriale, il nostro Paese ha registrato progressi significativi ed è tra i Paesi in cui l’epidemia è poco attiva, con un tasso di prevalenza stimato allo 0,1%”, ha osservato il ministro, mettendo in guardia contro “alcuni fattori di rischio, quali comportamenti a rischio, scarso utilizzo di protezioni, uso di droghe per via parenterale e migrazione”, che richiedono una maggiore vigilanza.
Nello stesso contesto, ha sottolineato la necessità “di rafforzare la risposta all’HIV, in particolare tra le categorie più vulnerabili, e di eliminare la trasmissione da madre a figlio rafforzando la prevenzione, la diagnosi e le cure adeguate, sostenendo al tempo stesso le persone che convivono con il virus con il sostegno della società civile”.
Saihi ha citato il Piano strategico nazionale (PNS) 2024-2028 “che fa parte degli impegni assunti dall’Algeria”, per “ottimizzare la risposta nazionale tenendo conto della situazione epidemiologica. Questo Piano pone l’accento sulle popolazioni vulnerabili e più esposte, con l’obiettivo di ampliare l’accesso ai servizi di prevenzione e cura, in un ambiente privo di discriminazioni e stigmatizzazioni.
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