Il legame tra stress psicologico e indebolimento delle difese immunitarie è un importante argomento di studio. Recentemente, i ricercatori del Centro di immunologia Marsiglia-Luminy, guidati da Sophie Ugolini, hanno identificato i meccanismi precisi attraverso i quali lo stress compromette il nostro sistema immunitario. Questa scoperta, pubblicata nel Giornale di medicina sperimentalepotrebbero aprire la strada a nuovi approcci terapeutici per contrastare gli effetti dannosi dello stress sulla salute.
Lo stress e i suoi effetti sul sistema immunitario
Da diversi anni la ricerca suggerisce che lo stress può ridurre l’efficacia del sistema immunitario. Le nuove scoperte del team di Sophie Ugolini forniscono una spiegazione biologica a questo fenomeno. I ricercatori hanno concentrato la loro attenzione sui recettori β2-adrenergici, che sono specificamente collegati agli ormoni dello stress come l’adrenalina e la norepinefrina. Questi recettori svolgono un ruolo chiave nella risposta del corpo allo stress.
Uno studio rivelatore sui topi
Per esplorare questi meccanismi, i ricercatori hanno riprodotto una situazione di stress cronico nei topi esponendoli per una settimana a una molecola simile agli ormoni dello stress. Sono stati poi infettati dal citomegalovirus (MCMV), un virus della famiglia dell’herpes. I risultati hanno mostrato che i topi stressati avevano un tasso di mortalità molto più elevato (90%) rispetto ai topi non stressati (50%).
Parallelamente, il team ha esaminato topi geneticamente modificati per essere privi di recettori β2-adrenergici. Questi topi hanno mostrato una migliore resistenza alle infezioni virali, con una sopravvivenza del 90% rispetto al 50% dei topi di controllo. Queste osservazioni suggeriscono che la stimolazione dei recettori β2-adrenergici da parte degli ormoni dello stress gioca un ruolo cruciale nell’indebolimento delle difese immunitarie.
Una migliore comprensione dei meccanismi immunitari
I ricercatori hanno anche analizzato la risposta immunitaria dei topi privi di recettori β2-adrenergici. Hanno osservato un aumento della produzione di citochine infiammatorie, molecole essenziali per combattere le infezioni virali. Nello specifico, i recettori β2-adrenergici inibiscono la risposta delle cellule Natural Killer (NK), cruciali per l’eliminazione del virus.
Sophie Ugolini spiega: “Abbiamo dimostrato che gli ormoni dello stress, legandosi ai recettori β2-adrenergici, riducono la risposta immunitaria riducendo la produzione di citochine infiammatorie necessarie per l’eliminazione dei virus. » Questi risultati aprono la strada a potenziali terapie che potrebbero colpire i recettori β2-adrenergici per mitigare gli effetti dello stress sul sistema immunitario.
Prospettive terapeutiche e prevenzione
Le implicazioni di questi risultati sono significative. Prendendo di mira i recettori β2-adrenergici, potrebbe essere possibile sviluppare trattamenti per rafforzare le difese immunitarie nelle persone esposte ad elevati livelli di stress. Ciò potrebbe anche portare a strategie di prevenzione per ridurre gli impatti negativi dello stress sulla salute generale.
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