La metà dei nostri medicinali utilizza un principio attivo vegetale. Panorama tra i più famosi.
Per millenni le piante medicinali hanno svolto un ruolo centrale nel migliorare la nostra salute, costituendo alla base di molti trattamenti. Oggi, nonostante l’avvento della medicina moderna, le piante continuano a fornire benefici composti essenziali per la produzione di molti farmaci. Le antiche civiltà documentarono l’uso delle piante per curare varie malattie. Testi antichi come Papiro Ebers e il Shennong Bencao Jing elenca centinaia di piante e i loro usi medicinali. Queste tradizioni ancestrali gettarono le basi della moderna fitoterapia. IL piante medicinali rimangono una fonte inestimabile di composti terapeutici, contribuendo in modo significativo alla salute pubblica. Il loro ruolo nella creazione delle medicine moderne è una testimonianza della ricchezza e della complessità della natura.
Papavero addormentato: proprietà psicotrope sedative
Papaver somnifero. Gli effetti sedativi del suo lattice, molto concentrato in oppio, sono conosciuti fin dall’antichità. Fu solo nel 1805 che un farmacista tedesco isolò il principio attivo, un analgesico, che chiamò morfina, in riferimento a Morfeo, dio dei sogni. Da esso vengono estratte altre molecole, come la codeina, che ha un effetto analgesico e antitosse.
Pervinca del Madagascar: molecole utilizzate nel trattamento chemioterapico di molti tumori
Catharanthus roseus. Contiene vinblastina e vincristina, antitumoraliefficace nel trattamento della leucemia e morbo di Hodgkin. Le molecole sintetiche vengono utilizzate contro i tumori del polmone, della mammella e della vescica.
Digitale: digitale, usata come tonico cardiaco
Digitale purpurea. L’ingestione di questa pianta è altamente tossico, rafforza la contrazione del cuore e ne rallenta il ritmo. Nel XIX secolo diversi farmacisti se ne appassionarono. Fu Claude-Adolphe Nativelle che riuscì, nel 1872, a isolare il principio attivo, la digitale, che si rivelò un ottimo cardiotonico.
Colchico autunnale: colchicina, un buon rimedio contro la gotta
Colchico autunnale. Già nel II secolo il medico Galeno lo utilizzava per curare gli attacchi di gotta. Oggi la colchicina che se ne estrae è utile durante attacchi artritici acuti e in caso di reumatismi muscolari articolari.
L’erba del vescovo
Il suo principio attivo, la khellina, ha dato vita a l’amiodaronecontro le malattie cardiache.
Artemisia annuale
Artemisinina estratto dalle sue foglie può curare gravi forme di malaria.
Coca
Le sue foglie contengono lidocainaAnestetico locale.
Efedra cinese
Questo arbusto ha dato efedrina utilizzato contro l’ipotensione durante l’anestesia.
China
La sua corteccia contiene chininoantimalarico.
Il susino africano
Un estratto di corteccia ha dato il avvertimentoutilizzato nel trattamento della prostata.
Il salice bianco
Dalla sua corteccia si ottiene l’aspirina.
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