Troppi uomini trascurano la prevenzione riguardo al loro sesso. Tuttavia, nella Grande Regione, il cancro alla prostata rimane il più comune. Individuato precocemente, è perfettamente curabile.
È un piccola ghiandola e uno grande sconosciuto per molti uomini. Là prostatasituato sotto la vescica, secerne parte del liquido seminale (costituente lo sperma). Ed è anche qui che la maggior parte dei casi di cancro maschile. 63.000 casi in Germania in un anno, 60.000 in Francia, 10.000 in Belgio, quasi 600 in Lussemburgo… Ma questo 1° posto non sembra ancora non preso sul serio da questi signori. Un po’ come se la localizzazione di questa disgregazione cellulare – tra sesso e retto – rendesse questa malattia “indicibile”.
Tuttavia, come ricorda il Ministero della Sanità lussemburghese, si tratta effettivamente di un cancro si tratta in modo efficace se rilevato precocemente. Quindi, il tasso di sopravvivenza (il termine è barbarico) oltre i 5 anni dalla scoperta e dal trattamento supera il 90%. Non dobbiamo però prendere alla leggera certe cose sintomi premonitori.
Tra i possibili segnali, gli oncologi evidenziano il difficoltà ad urinare e/o comparsa di sanguinamento. In una fase più avanzata, dolore allo stomaco o alle ossa possono anche comparire, ma non necessariamente intorno alla zona infetta. Sapendo che oltre i 50 anni, “ un uomo su due sviluppa cambiamenti benigni nella ghiandola prostatica “, molti cinquantenni attribuiscono i loro problemi all’età avanzata. Un atteggiamento rischioso.
Storia familiare
Poiché i primi sintomi del cancro alla prostata non sono specifici, è meglio vai a vedere un dottore fin dai primi dubbi. Il medico di medicina generale avrà allora l’istinto di indirizzare il paziente verso due esami che consentano di confermare/smentire la diagnosi: a dosaggio sanguigno PSA (antigene prostatico specifico) e a esame rettale.
Se queste due analisi mettessero il medico sulle tracce del cancro, immagini et biopsia confermerà i risultati e avvierà il primo soccorso.
con bagno, radioterapia esterno o intervento chirurgia potrebbe essere sufficiente per porre fine a questo cancro che si sviluppa attorno ai genitali, a seconda della sua forma avanzata o meno.
In questa malattia l’età rimane un importante fattore di rischio e gli uomini sopra i 60 anni sono più che incoraggiati a effettuare esami preventivi. Ma a partire dai 45-50 anni si consiglia a questi signori di discuterne con il proprio medico curante.
Dovresti anche sapere che il storia familiare svolgono un ruolo importante nella possibile insorgenza di questa forma di cancro. Non dovremmo quindi esitare a sapere se nella cerchia del nonno, del padre, dello zio, dei fratelli, del figlio si sarebbe potuto già raggiungere l’uno o l’altro. La forma “familiare” rappresenta quasi 1 caso su 5, e 1 caso su 3 per la forma “ereditaria”.
Per scoprirlo
Centro di coordinamento dei programmi organizzati di screening del cancro: (+352) 247-75550 o via [email protected].
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